Autore: Bodlina
Ebbene, contro i mali d’ogni genere le dittature conoscono un’autentica panacea: il sacrifizio tempestivo di appropriati capri espiatori. È un metodo sbrigativo, immune dagli inconvenienti del metodo democratico, con le sue campagne scandalistiche, le interminabili discussioni parlamentari, le commissioni d’inchiesta inconcludenti e i processi che durano decenni. Inoltre il sacrifizio di capri espiatori offre l’il1usione di un controllo severo della pubblica amministrazione. Assieme al bisogno di giustizia esso soddisfa quello, meno nobile e più diffuso della vendetta. Mi permetto perciò di affermare che una vasta riserva di capri espiatori, assortiti per le occorrenze più diverse, è indispensabile alla sicurezza dello stato autoritario, almeno quanto, ad esempio, l’allevamento dei bovini lo è per una sana agricoltura.
Voi non pensate mica a un elenco preordinato di candidati al sacrifizio?
No, perché comporterebbe esclusioni ingiuste e inopportune, mentre si può dire che, con la sola esclusione del Capo, quella sorte possa toccare a ogni cittadino. Ciò non esclude, beninteso, che vi siano categorie di individui a essa predestinati dalla stessa tradizione prima ancora della loro nascita, come gli ebrei i negri gli anarchici gli stranieri. Ma un dittatore accorto saprà, al momento opportuno, ricavare dal rito dei capri espiatori un doppio vantaggio, destinando al sacrifizio, come colpevoli di qualche disastro nazionale, le persone verso le quali egli nutre vecchi rancori. Vi sono però anche casi dolorosi in cui la ragione di stato potrà costringerlo a privarsi perfino dei suoi migliori amici e collaboratori. Questo è raccomandabile tutte le volte che la voce pubblica sospetterà il dittatore stesso quale diretto responsabile di qualche misfatto.
(Ignazio Silone, La scuola dei dittatori, 1938)