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La scuola dei dittatori: La fabbrica dei capri espiatori

Creato il 10 marzo 2011 da Risibilmostra

 

La scuola dei dittatori: La fabbrica dei capri espiatori

Autore: Bodlina

Ebbene, contro i mali d’ogni genere le dittature conoscono un’autentica panacea: il sacrifizio tem­pestivo di appropriati capri espiatori. È un metodo sbriga­tivo, immune dagli inconvenienti del metodo democratico, con le sue campagne scandalistiche, le interminabili discussioni parlamentari, le commissioni d’inchiesta inconcludenti e i processi che durano decenni. Inoltre il sacrifizio di capri espiatori offre l’il1usione di un controllo severo della pubbli­ca amministrazione. Assieme al bisogno di giustizia esso soddisfa quello, meno nobile e più diffuso della vendetta. Mi permetto perciò di affermare che una vasta riserva di capri espiatori, assortiti per le occorrenze più diverse, è indispen­sabile alla sicurezza dello stato autoritario, almeno quanto, ad esempio, l’allevamento dei bovini lo è per una sana agricoltura.

 

Voi non pensate mica a un elenco preordi­nato di candidati al sacrifizio?

 

No, perché comporterebbe esclusioni ingiuste e inopportune, mentre si può dire che, con la sola esclusione del Capo, quella sorte possa toccare a ogni citta­dino. Ciò non esclude, beninteso, che vi siano categorie di individui a essa predestinati dalla stessa tradizione prima an­cora della loro nascita, come gli ebrei i negri gli anarchici gli stranieri. Ma un dittatore accorto saprà, al momento oppor­tuno, ricavare dal rito dei capri espiatori un doppio vantag­gio, destinando al sacrifizio, come colpevoli di qualche disa­stro nazionale, le persone verso le quali egli nutre vecchi rancori. Vi sono però anche casi dolorosi in cui la ragione di stato potrà costringerlo a privarsi perfino dei suoi migliori amici e collaboratori. Questo è raccomandabile tutte le volte che la voce pubblica sospetterà il dittatore stesso quale diretto responsabile di qualche misfatto.

(Ignazio Silone, La scuola dei dittatori, 1938)



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