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La seconda vita dei libri

Creato il 25 giugno 2015 da Cronachedallalibreria @MarinoBuzzi

La signora posa i libri sul banco, nell'aria si diffonde un leggero odore di chiuso.

"Erano in cantina." Mi dice, ne prendo uno fra le mani, sfoglio le pagine ingiallite, è un vecchio Einaudi, guardo la copertina, passo un dito su piccole gocce di cera.

"Probabilmente qualcuno lo ha letto a lume di candela."

Viviamo in un'epoca in cui ogni giorno vengono pubblicati centinaia di libri. Eppure non leggeremo mai tutti i libri che sono già in commercio. La macchina editoriale potrebbe fermarsi per decenni ma non riusciremmo lo stesso a finire tutto il catalogo di libri pubblicati. Forse ci vorrebbero dieci vite. I long seller vengono ripubblicati con nuove copertine, nuove traduzioni, nuove introduzioni. Tutto deve avere un sapore nuovo.

Questi libri usati, antichi, vecchi, chiamateli come vi pare, non sono solo oggetti, non sono solo storie scritte da qualche scrittore. Sono, a loro volta, portatori di storie. Sono le storie di coloro che li hanno posseduti. Una dedica, un segnalibro, una cartolina. Sono stati in case, dita curiose li hanno sfogliati, hanno dato emozioni e sensazioni. Alcune storie si ritrovano solo grazie al circuito dell'usato, altre le conosciamo già, sono "famose", eppure assumono un sapore nuovo, anzi antico, se vengono "ritrovate". Credo che questa idea "sostenibile" del libro usato sia molto dolce.

"Mi piace l'idea che abbiano una seconda vita."

Mi dice la signora.

Del resto a chi non piacerebbe una seconda vita?


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