Magazine Psicologia

La seconda vita di Teresa

Da Roby

Ero oggi a pranzo presso un agriturismo della mia zona con la mia e con altre famiglie.

Con noi c’era la sig.ra Teresa, 75 anni ben portati, piena di vita e di brio.

Ma Teresa, che conosco da circa vent’anni, non è sempre stata così.

Nei tempi della sua giovinezza, lavorando “lavori umili, molto umili” in Belgio prima e poi in Francia, ha conosciuto momenti difficili, duri, faticosi.

Poi l’incontro con Tullio, colui che sarebbe diventato suo marito nonchè il padre dei suoi tre figli, sembrava averle aperto un mondo nuovo fatto di gioia e di belle cose.

La realtà purtroppo è stata ben diversa. Ben presto la vita le si è ripresentata nella sua forma più difficile e antipatica.

Non mi dilungo a raccontare oltre le vicissitudini di Tullio, che poi 15 anni fa è venuto a mancare, e Teresa che si è prodigata per tutta la vita verso la famiglia e, in particolar modo  verso i tre figli.

A circa 60 anni Teresa è rimasta sola in casa, e i figli ormai lontani con le proprie rispettive famiglie.

Teresa in questi 15 ultimi anni si è creata letteralmente, dopo un primo periodo di comprensibile smarrimento, una seconda vita.

La sua grande esperienza nel fare dolci ad esempio è stata messa al servizio di un povero villaggio indiano. Come, ti starai chiedendo?

Semplicemente ha fatto stampare le sue ricette di dolci (tra l’altro veramente squisiti) in un piccolo libro che, venduto a pochi euro l’uno durante feste di associazioni, sagre ed eventi del genere, è riuscito a raggranellare cifre impensabili.

Queste cifre poi, sempre con la sua verifica diretta, hanno permesso di costruire o di aiutare a costruire un piccolo ospedale in quella sperduta zona indiana.

Ma Teresa non si è fermata a questo.

Rendendosi conto delle sue grandi potenzialità e talenti ha reimparato a ballare, ha reimparato a vivere in modo più consono alla sua natura, gioiosa e piena d’amore.

Teresa, a sessant’anni, ha conseguito la patente di guida e,  credetemi, non è affatto cosa semplice  e scontata. Quest’esperienza le ha fatto capire in che mondo di credenze depotenzianti era vissuta fino allora.

Lo raccontava proprio oggi a pranzo.

Esser riuscita a conseguire quell’attestato ( ci ha fatto anche sorridere raccontandoci che durante l’esame finale di guida, nel pieno del mese di gennaio, con temperature prossime allo zero, era in un bagno di sudore

:-D
) le ha fatto capire di poter fare quasi tutto quello che voleva, le ha fatto capire che la vita era là, pronta per lei, e andava gustata e assaporata in tutte le sue forme.

Le ha fatto capire che, nonostante l’età non più giovanissima, la vita le si presentava di fronte in tutta la sua “abbondanza“; si trattava solo di accoglierla e di non temerla più.

E così Teresa vive ora la sua seconda vita

mi è piaciuto chiamarla così.

Oggi era seduta a pranzo vicino a me e quel sorriso dolce e meraviglioso stampato sul viso un pò rugoso ma splendente mi ha fatto pensare a tutti quei doni che la vita ci ha dato, all’”abbondanza” che fatichiamo a notare perchè troppo concentrati a vedere i lati negativi delle cose e a  darvi un’importanza fuori misura.

Teresa oggi raccontava di sè, ma in realtà raccontava di noi tutti, dei nostri momenti difficili, dei momenti di vita da cui pensiamo di non risollevarci più quando li viviamo.

In modo semplice parlava di guida, di miglioramento personale, di potenzialità, di talenti, di “abbondanza e ricchezza”.

Un vero e proprio corso di sviluppo personale gratuito.

Grazie Teresa


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