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la sera, quando non riesco a dormire, leggo qualcuno dei vostri post su LinkedIn

Creato il 13 marzo 2015 da Plus1gmt

Scherzo eh, sia sul fatto che li leggo e non è vero che non ho rispetto per come vivete i socialcosi. Quelle citazioni internettiane tipo “se il lavoro è la tua vita è perché hai una vita di merda” sicuramente sono esagerate, sta di fatto che legare un ambiente così cialtronesco come il duepuntozero con il lavoro a me riesce ancora difficile, mi piace affacciarmi qui e là con l’uso disinvolto della lingua italiana, sfoggiare un italiano e una punteggiatura a cazzo e linkare i contenuti senza badare con un po’ di presunzione a come la sfera professionale della mia vita si infiltra nella mia privacy e, chi la abita, che cosa ne penserà. LinkedIn è fatto apposta per chi non riesce a staccare dall’ufficio e in certi ambienti si dice anche che consenta di fare affari, stringere accordi, aumentare profitti e cercare lavoro. Io non so voi, ma quando accendo l’Internet mi piace fare zapping con quel disimpegno di quando da ragazzini facevamo merenda davanti alla tv dopo i compiti, vi ricordate? Quando mi capita di affacciarmi su LinkedIn mi sembra di sentire l’odore dell’arredo color noce scuro delle scrivanie dei manager con le foto dei figli e della moglie, i badge degli eventi appesi con il nastro alle targhe ricordo, le lavagne con i numeri semi-cancellati, le macchinette del caffè con i maschi sposati che ci provano con le colleghe più giovani, i completi business e i garage gremiti di station wagon aziendali. Poi dò un’occhiata davvero alla home e vedo lì i vostri post pubblicati alle dieci di sera, e penso che io a quell’ora probabilmente stavo convincendo mia figlia a fare la cartella e coricarsi, ma proprio per il rispetto che ho nei vostri confronti cerco di farmeli piacere lo stesso perché forse, chissà, un giorno saperne di più sugli argomenti che mettete lì in modo che qualcuno possa interessarsi a quello che producono le società in cui lavorate potrebbe tornarmi utile. Non è che li trovo noiosi, eh, è che leggo una riga, due, ma poi improvvisamente mi addorm



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