Magazine Cultura
Pubblico delle grandi occasioni con più di cento persone presenti, venerdì scorso a Caffè Letterario per ascoltare una delle grandi firme del giornalismo italiano e della nostra Cultura Letteraria come Enzo Golino che ha presentato i suoi due ultimi lavori. “Parola di Duce” edito da Rizzoli nel 2010 e “Madame Storia & Lady scrittura” edito da Le Lettere pochi mesi or sono. Enzo Golino, presentato dalla curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi, ha letteralmente catturato l’attenzione del pubblico per quasi due ore, rispondendo alle numerose domande che si sono susseguite al termine dell'incontro. Il brindisi finale e il consueto rito degli autografi hanno suggellato questa magnifica serata che per l’autore e pochi irriducibili si è protratta fino a notte inoltrata, davanti a un buon bicchiere di vino, parlando di letteratura e non solo.
“Il linguaggio è il bene più importante della nostra specie”. Con queste parole Enzo Golino ha cominciato a parlare del suo libro “Parola di Duce”. Riguardo al fascismo, in Italia ci sono due scuole di pensiero. Da una parte viene considerato un regime totalitario a tutti gli effetti, dall’altra viene considerato più blandamente un regime autoritario. Cosa difficile da sostenere se si pensa, proprio parlando di linguaggio, alla penetrazione del messaggio totalitario perpetrata attraverso la scuola, e i mezzi d’informazione. Mussolini conosceva benissimo la forza di questo strumento e lo sapeva utilizzare altrettanto bene; non a caso, il maggior storico attuale della lingua italiana Tullio De Mauro, non ha potuto far a meno di lodare quello che è il suo linguaggio giornalistico quando negli anni giovanili era direttore del Popolo d’Italia. Nella seconda parte della serata Golino ha poi parlato di “Madame Storia e Lady Scrittura” il poderoso volume dove ha raccolto quasi cinquant’anni di saggi, cronache e interviste relative ai protagonisti della grande letteratura italiana della seconda metà del novecento. E qui il racconto di Golino non poteva che incantare il pubblico di Caffè Letterario; non capita tutti i giorni infatti di poter ascoltare chi ha conosciuto e ante volte è stato intimo amico di scrittori come Pasolini, Moravia, Flaiano, Silone, Manganelli…Perché come scrive Golino: “La letteratura serve a tutto e a nulla. E’ fragile e fortissima, incatenata nel nostro DNA. Null’altro aspetta che di essere letta.”
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