(Foto Sareni/Flickr)
Di Marina Szikora [*]Un commento del quotidiano di Zagabria 'Jutarnji list' osserva criticamente il comportamento della Serbia relativo alla tutela del popolo serbo otre i confini della Serbia che fa ricordare, secondo molti, la strategia portata avanti durante il regime di Slobodan Milošević.
Solo un giorno dopo che a Sarajevo e stato formato il contestato governo della Federazione BiH, a Banja Luka, venerdi' scorso, si e' svolta una riunione congiunta del governo serbo e quello della Republika Srpska. Questa riunione e' stata subito batezzata come storica in cui la Serbia ha promesso ai serbi del vicinato un credito di 19 milioni di euro. Secondo 'Jutarnji list' la Serbia avrebbe compiuto una gaffe decidendo a favore di un gesto cosi' forte di collegamento con l'entita' serba della BiH e questo proprio nel momento in cui nell'altra entita', quella a maggioranza musulmano-croata, e' culminata la crisi relativa alla formazione del governo che ostacola l'istituzione del governo a livello statale.
La riunione a Banja Luka e' frutto della Strategia di rafforzamento delle relazioni con i serbi nella regione che il governo della Serbia aveva approvato lo scorso 21 gennaio e secondo la quale proprio la BiH, vale a dire le sue due entita', dovrebbero essere al centro della politica estera e regionale della Serbia, ricorda 'Jutarnji list'. Sempre secondo questa Strategia, al secondo posto e' il Montenegro con la raccomandazione che a tutti i serbi montenegrini, qualora lo desiderino, sia concessa la cittadinanza mentre per quanto riguarda la Croazia, si sottolinea che la politica verso i serbi che vivono in Croazia richiede "un approccio particolare" affinche' "sia diminuita l'animosita' tra i serbi e il popolo maggioritario". Questa richiesta, tuttavia, e' stata eliminata dal documento a seguito di fortissime reazioni in Montenegro e un po' meno forti in Croazia.
Radio Europa libera osserva che la nuova strategia del governo di Belgrado, secondo molti, ricorda il famoso memorandum dell'Accademia serba delle scienze e sottolinea che anche Milošević inizio' la sua agressione proprio con la motivazione di "tutelare" la posizione dei serbi nelle altre repubbliche dell'ex Jugoslavia.
La Strategia e' parte della nuova politica della Serbia verso la regione, di cui fanno parte le persecuzioni contro l'ex difensore croato Tihomir Purda e l'ex ufficiale serbo bosgnacco Jovan Divjak a fin di equipareggiare la responsabilita' per la guerra, ha valutato la presidente del Comitato Helsinki della Serbia, Sonja Biserko. Secondo Biserko, con questo gesto, la Serbia vuole rafforzare il suo ruolo di leader nella regione balcanica e aggiunge che le autorita' serbe non hanno rinunciato alle aspierazione di Slobodan Milošević: si tratta della stessa politica, soltanto con mezzi diversi.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 24 marzo.