La sfortuna ci vede benissimo, chiedere a Greg Oden!

“La fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo!” questo potrebbe essere lo slogan delle ultime tre stagioni dei Portland Trail Blazers e più nello specifico di Greg Oden. La stagione scorsa il numero di infortuni della franchigia dell’Oregon è stata impressionante: dal problema di cancro del proprietario Paul Allen, alla rottura del tendine d’achille di coach McMillan ai problemi alle ginocchia di Roy, Oden, Przybilla, quelli alla spalla di Batum, quelli alla schiena di Fernandez; una moria vera e propria che ha segnato la stagione dei Blazers, che nonostante tutto sono riusciti ad arrivare fino al primo turno di playoff venendo eliminati dai Phoenix Suns.
Quest’anno doveva essere l’anno buono, quello veramente in grado di cambiare il corso recente della franchigia, i giocatori sembravano stare bene, il talento c’è in abbondanza e il raggiungimento di obiettivi importanti sembrava davvero alla portata, e invece rieccoli gli infortuni! Oden fuori fino a fine a stagione, ancora una volta, e Roy che deve decidere se ri-operare il ginocchio che lo sta limitando oppure continuare a giocare al 30-40% delle sue possibilità.

Se non fosse una cosa davvero seria ci sarebbe addirittura da ridere circa questa situazione, perchè davvero paradossale.

Parliamo di Greg Oden: la sua storia porta veramente alle lacrime, perchè se al college sei il centro più dominante e diventi la prima scelta assoluta al draft del 2007 le aspettative su di te diventano enormi, se dietro di te poi viene preso Kevin Durant che diventa uno dei 4-5 giocatori più forti di questa Lega già al terzo anno allora la pressione diventa insostenibile. Eppure il prodotto di Ohio State non ha potuto dimostrare il suo potenziale, d’accordo non c’entra nulla con quello di Durant, ma Portland aveva bisogno di un big-man e lui sembrava davvero essere la scelta giusta (se Oklahoma City avesse avuto la prima scelta assoluta avrebbe preso lui e non Durant, questo è da tenere conto).

Il primo anno resta sempre ai box per un intervento chirurgico di microfrattura alla cartilagine del ginocchio destro; nel secondo gioca in tutto 61 partite con alcuni problemi a caviglie e ginocchio che lo tormentano ma chiude con 8.9 punti, 7 rimbalzi e 1.1 stoppate di media a partita; il 2009/10 sembra finalmente quello buono, di certo il giocatore non diventerà mai Shaquille O’Neal, ma la sua presenza in area in difesa si fa sentire, rimbalzi e stoppate sono due doti naturali mentre in attacco il duro lavoro estivo lo fa migliorare: 11.1 punti, 8.5 rimbalzi e 2.3 stoppate nelle 21 partite giocate, ma ecco il nuovo crack: caduta da un salto nella gara contro gli Houston Rockets e rottura della rotula del ginocchio sinistro.

I dubbi su di lui iniziano a diventare enormi, tanta gente dice che è un giocatore finito, lui lavora sodo per tentare di rientrare il prima possibile in questa stagione e poi ancora un dolore, al ginocchio sinistro, risonanza magnetica ed esito sconfortante: danno alla cartilagine. Altra operazione da fare come la prima effettuata all’altro ginocchio, altra stagione da saltare, la sfortuna che si accanisce ancora su di lui.

I paragoni con Sam Bowie, famossissima seconda scelta assoluta al draft 1985, quello di un certo Michael Jordan terza scelta si sprecano e così le risate alle spalle dei Blazers che non hanno scelto Durant; se il draft però fosse una scienza esatta allora Kobe Bryant non sarebbe andato alla numero 13 e tanti altri sarebbero stati scelti in posizioni differenti; questo è anche il bello della NBA alla fin fine.

Sembra difficile un suo ritorno al basket giocato dopo questo ennesimo infortunio, ma lo stesso problema ad entrambe le ginocchia ce l’ha avuto Kenyon Martin che poi è tornato a stare in campo anche a discreti livelli; ovviamente la dirigenza Blazers non ha esercitato l’opzione sul suo quarto anno di contratto e questa estate sarà quindi un free-agent. Di sicuro non ci sarà la coda per prenderlo, ma se la fortuna per una volta nella sua vita dovesse girare verso Oden così da permettergli di restare sano un contratto potrebbe ancora trovarlo, così da far vedere a tutti che non è ancora finito!