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La sfuriata di Bet

Creato il 09 ottobre 2011 da Ilbicchierediverso

 

La sfuriata di Bet
Bet. Diciassette anni e l’anima che brucia. Bet e la sua testa che viaggia, che gli fa porre domande, che le pone domande. Bet che si chiama Elisabetta “ma meglio Bet”, perché Betta è da cretina e lei vuole un sacco di cose però mai risultare cretina.

Bet è uno spirito antico rinchiuso in un corpo giovane, è uno di quegli spiriti che aiutano gli uomini, ci provano quantomeno e non sempre sono ringraziati e non sempre ci riescono come vorrebbero, incasinando un po’ di più le mortali vite.

Bet è il grido di una giovane che ha i genitori separati, il padre adorato-che Sta per tornare! Sta per tornare!- a Roma e la madre, ormai appassita,  a Torino, che vive con lei e il suo compassato compagno Leonardo e le ombre del passato che non si staccano dalla carne. Questa ragazza dopo aver provato in ogni modo a risollevare le sue, e di altri, sorti non ce la fa più e decide di imbrattare le pareti del quotidiano con la sua voce, con una sfuriata memorabile.

Tutto il libro è un sorso di gioventù agrodolce, in cui la protagonista si muove irritando a volte per le sue manifestazioni di intolleranza verso il genere umano e altre volte intenerendo per i momenti di profonda solitudine che sembra volersi infilare per forza addosso, come un maglione che sai di dover mettere per far contento qualcuno, ma che ti irrita la pelle e ti va stretto. La sfuriata di Bet ha anche la capacità di riportare indietro agli anni del liceo, alle difficoltà di quel periodo in cui ti formi e ti sformi di continuo, mentalmente e fisicamente, fa ricordare l’odore dell’aula, quel misto di caldo e cornetto, caffè e sonno che accompagna per una vita e che si riconosce a distanza. Fa pensare all’amica o alla tipa che era scontrosa con tutti, acuta e da sola, quella a cui si voleva dire qualcosa ma che non te lo permetteva oppure non conoscevi abbastanza per poterlo fare e quindi l’additavi insieme agli altri come “strana”, penando dentro di te per poterle dire almeno un “Ciao”

Frascella ci porta magistralmente tra banchi di scuola, incontri inaspettati, sigarette e manifestazioni sindacali, confermando la sua bravura nel raccontare le vite dei giovani e del loro tempo, utilizzando un registro narrativo svelto, diretto, forse a volte troppo “alto” per una ragazza di quell’età, ma poi si pensa ai giovani di questi anni e si conferma che sì, non hanno più pensieri semplici perché vivono un’adolescenza troppo difficile.

 

La Sfuriata di Bet

Autore: Christian Frascella

Einaudi-pp.gg. 206-euro 17- 2011

 

 

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