I manifestanti siciliani continuano a rivendicare i propri diritti. Ormai siamo arrivati al terzo giorno e la protesta proseguirà fino al 20 gennaio, ma nulla esclude che possa continuare anche nei giorni futuri.
Le notizie sul movimento dei Forconi, che in questi giorni sta paralizzando la Sicilia, arrivano direttamente dai social network e dai diversi video pubblicati su Youtube. I telegiornali nazionali, invece, non dedicano molto spazio alla protesta siciliana.
A sostegno della protesta arriva lo Zoo di 105 che ieri, 17/01/2012, ha chiamato le maggiori redazioni dei TG nazionali chiedendo perché si stava ignorando una protesta così accesa. Alcuni hanno chiuso la telefonata “in faccia” altri invece hanno detto che devono seguire una scaletta e solo la redazione del TG5 ha risposto che ci sarebbe stata una “macchia” alle 13.00 e alle 20.00 un servizio. Il servizio c’è stato, ma come sempre si sono limitati a rendere noti i vari disagi causati e non le vere motivazioni della protesta.
Come per le rivolte del nord Africa, la rivolta, se così possiamo definirla, è nata prima sui diversi social network. Sulla pagina ufficiale della protesta (il gruppo pare si sia riunito sotto la sigla di “Forza d’urto”) possiamo leggere questo messaggio: “I manifestanti sono giunti da tutte le parti della Sicilia, abbiamo superato i centomila di numero, in un giorno solo sono stati quasi diecimila i contatti avuti solo su facebook”.
Intanto il presidente dell Aias (Associazione imprese autotrasportatori siciliani), Giuseppe Richichi spiega le ragioni del loro malcontento: “Noi stiamo soffrendo di più rispetto al resto d’Italia perché siamo periferici. Abbiamo più volte chiesto l’intervento dello Stato in maniera da non allontanarci ulteriormente dall’Europa, ma non siamo stati ascoltati. Il nostro è uno sciopero spontaneo che non vuole produrre un eccessivo caos e che ci auguriamo vedrà l’adesione di tutti i siciliani. Ma è necessario perché ormai siamo con le spalle al muro”. E proseguendo afferma che: “Noi non vogliamo danneggiare nessuno. Ci fermiamo solo per il bene della Sicilia”.
“Siamo stanchi – spiega il leader del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro – perché questa terra potrebbe essere ricca e invece continuiamo tutti a soffrire. Abbiamo chiesto al governo, a tutti i governi, di ascoltarci: nulla. Adesso speriamo che con questa protesta abbiano un pizzico di attenzione nei nostri confronti”.
I manifestanti Siciliani non resteranno più a guardare ed aspettare che qualcuno faccia qualcosa per loro. I siciliani oggi dicono, si alla rivolta contro il potere, si alla dichiarazione dei diritti dei lavoratori e si alla dignità.
Per quanto riguarda la quasi totale indifferenza della stampa nazionale nei confronti della ormai ribattezzata “primavera siciliana” c’è chi sostiene di sospendere la tanto attesa partita Palermo-Genoa che si svolgerà a Palermo domenica: “Blocchiamo la partita Palermo-Genoa, domenica al Renzo-Barbera – lo dice Andrea Specchiarello che aggiunge – l’Italia che la domenica si blocca davanti un televisore non potrà fare altro che capire che noi ci siamo. Entriamo dentro il terreno di gioco e fermiamo tutto…cosa farà Sky? “
Allo sciopero siciliano hanno aderito anche gli autotrasportatori calabresi. Lo ha reso noto il movimento Forza d’urtò in un comunicato. I manifestanti hanno istituito presidi da Catanzaro a Reggio Calabria, lungo l’autostrada e nell’area degli imbarchi dei traghetti a Villa San Giovanni.





