Domenica 19 Maggio 2013 19:40 Scritto da marzia.o
I mentaliani ordinarono al loro esercito di spaventapasseri di circondare la locanda. Il figlio maggiore, il quale aveva preso il corpo dello studente, aveva un sorriso maligno non vedeva l'ora di ascoltare il rapporto della sorella, che era andata in ricognizione, finalmente la vide uscire, e subito le chiese:
"Allora l'al trovato?".
"Sì, è il professor Smith".
"Ma certo dovevo comprenderlo, è arrivato solo un mese fa".
"la cameriera di nome Clarissa deve essere la sua compagna di viaggio".
"Ho capito".
"Sì ma ce un'altra cosa che mi ha lasciato perplessa".
.
"La professoressa Braun sembra conoscere la sua vera identità. Parlava con la cameriera come se anche lei provenisse dal futuro".
"Non è possibile, lei è arrivata quattro mesi fa". Disse lo studente.
"E se l'avesse mandata per preparare il suo arrivo?"disse l'uomo che i due chiamavano padre.
"Lo scopriremo presto entriamo".
Luce fece cenno a Clarissa di allontanarsi sì, ma di non abbandonare la sala, in quel momento i mentaliani entrarono, si diressero verso il professor Smith e lo studente gli disse:
"Professor Smith, si arrenda, mi dia il suo orologio e la sua macchina del tempo".
"Signor Larchin la smetta di dire assurdità. Io non possiedo nessuna macchina del tempo e nessun orologio. Piuttosto mi dica perché, in questi giorni non è venuto a scuola?". Ma il ragazzo non gli rispose, estrasse una pistola a raggio e la puntò contro Yaris, anche il resto della famiglia lo fece. Poi ancora una volta gli chiese di consegnargli l'orologio e il Tardis, impazientito Yaris, gli disse. <come lo devo dire che non ho nessun orologio?", senza aspettare risposta prese il braccio di Luce fece l'atto di uscire, ma i mentaliani si mossero velocemente, e gli strapparono Luce dalle mani e le puntarono la pistola contro, fecero la stessa cosa con Clarissa e il ragazzo gli disse:
"Se non vuoi vederle morire fa quello che ti ho chiesto".
Yaris non sapeva più come altro dirlo che non sapeva di cosa stessero parlando, aveva un'espressione disperata, ma non trovava le parole per rispondere. In quel momento intervenne il preside della scuola, ma fu fatto tacere per sempre. Yaris vedendo che la pistola che tutti pensavano fosse un giocattolo era più letale che mai disse:
"Io, mi posso anche arrendere, basta che non fate del male miss Braun e a Clarissa, o a nessun altro presente in questa sala, ma ciò non toglie che non possiedo né un orologio né una macchina del tempo".
"Professor Smith, non faccia lo stupido, nel negare la verità, quale delle due vuole che uccida, la donna che ama, o la sua cameriera?".
"Io non sono la sua cameriera", protestò Clarissa, ma nessuno la ascoltò, e aggiunse, <>.
Yaris stava per ripetere che lui non era un dottore ma Luce intervenne comprendendo che era il momento di prendere in mano la situazione, e disse:
"Mentaliani, comincio a pensare che siete voi gli stupidi. Il professor Smith non sa di che cosa state parlando, e se questo benedetto orologio esistesse, chi lo possiede in questo momento, sarebbe il caso che lo aprisse, e un 'altra cosa rovinatemi il vestito e giuro che sarò io stessa a farvi passare la voglia di dare la caccia a un signore del tempo". Colti di sorpresa nel sentire il loro nome, i mentaliani lasciarono la presa, e Luce rivolta a Clarissa gridò: "Ora, ora Clarissa". Le due ragazze agirono a insieme in perfetta sincronia, diedero una gomitata nello stomaco ai due mentaliani che le tenevano strette, e velocemente ribaltarono la situazione, Clarissa si ritrovò con l'arma dei mentaliani in mano e sentì chiaramente la voce di Luce dirle, uscite di qui e porta via il dottore. Clarissa ubbidì, ma Yaris non voleva lasciare Luce e le disse disperato:
"Luce io non ti lascio".
"Fa quello che dice Clarissa, fidati, io arrivo subito". Yaris seguì Clarissa ma ora si che era confuso, mentre usciva, sentì Luce a dire al giovane mentaliano: " Non vi è bastata la lezione, continuate a sperare di potervi impadronire del poter dei signori del tempo, ma non ne siete preparati, né mentalmente né fisicamente", senza aspettare la risposta lo spinse contro i suoi famigliari, che cercarono di seguirla, ma in quel momento una voce profonda sussurrò nell'aria "Il signore del tempo" e dimenticarono Luce. Luce trovò ancora Clarissa e Yaris sul sentiero che portava alla scuola, l'uomo volle accertarsi che lei stesse bene, <tranquillo".
"Luce credo che tu mi debba delle spiegazioni", le disse lui preoccupato.
"Lo so, e te le darò, quando avremo l'orologio, ma adesso andiamo alla scuola".
"Ma allora l'orologio esiste?".
"Sì, esiste".
"Sono sempre più confuso", disse piano smarrito Yaris.
"Perché andiamo alla scuola?", domandò Clarissa.
"Perché i mentaliani stanno andando là, bisogna evacuare la scuola", rispose Luce. Come previsto da Luce i loro nemici andarono alla scuola. Il giovane era confuso e allo stesso tempo si rendeva conto che la sorella aveva ragione. Quando arrivarono alla scuola, la maggior parte dei ragazzi stava uscendo dalla porta sul retro, la ragazzina, usò un'altra porta secondaria ed entrò, nel suo girovagare nella scuola s'imbatte in Egliot e comprese che lui aveva con sé l'orologio che conteneva l'essenza del dottore, ma Egliot riuscì a scappare. La maggior parte dei ragazzi era fuggita, e per i pochi ancora nella scuola, Luce sapeva che non sarebbe accaduto loro nulla. Mentre Yaris, Clarissa e gli altri insegnati aiutavano i ragazzi a scappare lei si era cambiata, finalmente aveva i suoi abiti, un paio di pantaloni, una camicia, la giacca, e il suo cacciavite sonico e la carta psichica, con sé, però aveva anche i due stessi oggetti del dottore, Yaris quando la vide le chiese:
"Ma come ti sei vestita?".
"Dobbiamo scappare e voglio stare comoda".
"E dove domeremmo scappare? Forse sarebbe meglio che io mi consegnassi".
<>, gridò allarmata Clarissa.
"Qui non si consegna nessuno, venite con me", disse Luce.
Arrivarono in una casa apparentemente abbandonata. Mentre scappavano, i mentaliani fecero sapere che avevano catturato il Tardis del dottore ma Luce non diede segno di preoccupazione, tanto sapeva che non sarebbero mai entrati. Luce spiegò che era la casa del contadino e della sua famiglia, Luce fece un respiro profondo e si preparava a spiegare la verità a Yaris, quando sentirono a bussare.
Egliot Grreny era nascosto in una stanza della locanda, ma aveva lasciato la porta aperta, e vide tutto ciò che accadeva nella sala della locanda, quando sentì la professoressa Braun ordinargli di aprire l'orologio, anche se non direttamente, la voce che sentiva gli disse di fare ciò che lei diceva, così lui ubbidì, lo aprì e lo richiuse fuggendo poi dalla finestra. Vagò per il boschetto attorno alla scuola, poi vide il gruppetto formato da Luce, Yaris e Clarissa, li seguì e li vide entrare in una casa, ebbe un attimo di esitazione e alla fine busso, sembrò che nessuno lo avesse sentito ma poi Clarissa lo fece entrare.
Clarissa aprì la porta e si trovò Egliot davanti, lo fece entrare, il giovane li guardò intimidito, soprattutto Luce, poi sussurrò:
"Vi ho portato l'orologio, mi dispiace".
"L'ai rubato?", domandò Clarissa.
"No, lo giuro".
"E allora perché l'ai preso?", domandò Yaris.
<Anche se vi sembra assurdo, me lo ha chiesto lui", disse Egliot allungandolo a Yaris.
"Sembra solo un orologio da taschino", disse Yaris sopra pensiero.
"Vi assicuro che non lo è, se lo aprite, sprigiona una luce dorata intensa. Io però non so come fa a parlarmi".
"Oh be'", incominciò Yaris piegando leggermente la testa di lato, poi aggiunse, <le tue cellule psiche molto recettive, quindi ha ritenuto che tu potessi essere d'aiuto, e...", fece una pausa poi domandò, " È così che di solito parlo vero?".
"Sì, poco fa era come se il dottore fosse tornato", disse Clarissa, poi chiese, <lo stavamo cercando?".
"Perché avevo paura".
"Di che cosa?", chiese Yaris.
"Del dottore".
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"Perché, lui è la notte, più scura, lui è la tempesta che tutto travolge, è la rabbia, è freddo come il ghiaccio, è il fuoco, è la vendetta. Il tempo scorre in lui, egli è il tempo stesso, che brucia al centro dell'universo".
"E, io dovrei diventare così?"
"Si, il dottore è anche meraviglioso, generoso altruista pronto a sacrificarsi per gli altri", intervenne Clarissa .
"Quindi dentro di lui ci sono il bene e il male, ma questo è normale in un uomo", disse Yaris poi chiese a Clarissa<sua vita?".
"Io viaggio con lui".
"Viaggi con lui, perché?", le domandò Yaris.
"Non lo so, davvero, forse ha bisogno di compagnia".
<>. In quel momento i mentaliani attaccarono il villaggio, con sfere di energie e gli fece sapere che se non si consegnava avrebbero ucciso tutte le persone del paese, <questo", di prendendo l'orologio.
"No, ti prego non farlo", implorò Clarissa.
"Hai detto che sono sempre pronto a sacrificarmi per gli altri".
"Sì, ma, oh Luce", Clarissa non sapeva cosa altro dire.
Luce fino a quel momento era rimasta in silenzio ma ora era giunto il momento di prendere in mano la situazione, e disse.
"Cominciavo pensare che vi foste dimenticati di me. Comunque per questa sera nessuno si consegnerà".
"Ma stano distruggendo il villaggio, e uccidendo gli abitanti", le fece notare Yaris.
"No, si vero stanno distruggendo il villaggio, ma gli abitanti sono tutti al sicuro. Egliot ora dammi l'orologio".
"Sì miss Braun".
"Grazie, adesso lasciateci soli".
"Luce cosa hai in mente?",
"Tranquilla, andrà tutto bene Clarissa".
Clarissa ed Egliot uscirono e Luce si sedette, rigirò l'orologio, e Yaris le domandò:
<>.
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"Perché anche tu sei telepatica?".
"Sì, sono telepatica, ma molto più di Egliot. In questo memento mi sta dicendo di aprirlo, ma voglio che sia tu ad aprirlo".
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"Perché sarebbe una tua scelta, e non la mia. Se lo aprissi io, infondo all'anima ti rimarrebbe il dubbio che io, abbia voluto indietro il signore del tempo, e che non ami la sua parte umana".
"Il signore del tempo è una mia invenzione".
"Yaris sai che non è così. Ricordi cosa mia hai dato questo", gli domandò Luce mostrandogli il suo diario, lui rimase in silenzio, e lei continuò, "Non lo ricordi? Allora te lo rammento, hai detto: "Che quando sogni, ti senti completo, come se quella sia la tua vera vita, e che quando sei sveglio, ti senti incompleto", non è così forse che ti senti adesso?".
"Sì, ma mi sento anche confuso".
"Sì, questo lo capisco, ma è solo perché sei diviso a metà, devi ricongiungere le tue parti, quella umana con quella aliena, e tutto tornerà a posto, non ti sentirai più incompleto".
"E poi che accadrà diventerò freddo come il ghiaccio e vendicativo? Dimmi quest'uomo che io dovrei diventare sa anche amare?".
"Io ti sembro fredda e vendicativa? Sì ama la vita più di quanto egli voglia ammettere, ama l'intero spazio, ha sacrificato tutto per mantenere l'equilibrio dell'universo, e continua a battersi per questo".
"Io non parlavo di questo tipo d'amore. Clarissa ha detto che viaggia con lui, ma solo perché si sente solitario, non né che invece è innamorato di lei, ma non ha il coraggio di dirglielo".
"Clarissa viaggia con lui, oh ma perché diciamo lui, quando parliamo di te".
"Perché voglio capire, che razza di uomo devo diventare".
"Ho capito, stavo dicendo che Clarissa viaggia con lui perché fa parte di un disegno più grande, che non ho ancora capito del tutto".
"Quindi non è innamorato di lei".
"Le vuole bene".
"Le vuole bene? Ma quest'uomo è capace d'amare una donna, come io amo te?", le domandò Yaris disperato.
"Sì, ma non l'ai ancora capito, tu mi ami perché lui mi ama. Il nostro amore è così forte che ha superato le barriere del tempo e dello spazio, e persino quella della memoria. Quando hai concepito questo piano, mi hai detto che avevi paura di dimenticarti di me, ed io ti risposi che il nostro amore avrebbe superato ogni barriera", disse Luce prendendogli le mani.
Luce aveva ancora nelle mani l'orologio, e attraverso i poteri della ragazza mostro a Yaris cosa le sarebbe accaduto sia se fosse rimasto un uomo terrestre e sia se fosse tornato completo. Nel primo caso Luce avrebbe rinunciato ai suoi poteri di signora del tempo, avrebbe rinunciato al legame con i suoi fratelli e la nipotina. Subito dopo d'aver sistemato le cose con i mentaliani, e aver riportato Clarissa nel suo tempo, dalla loro unione sarebbero nati dei figli e sarebbero stati felici. Nella seconda versione, gli mostrò cosa sarebbe però accaduto senza i due signori del tempo, che sorvegliavano l'equilibrio dell'universo avessero rinunciato ai loro poteri. L'universo lentamente sarebbe stato distrutto. Ma nella seconda versione mostro, anche se lui avesse accettato di tornare a essere il signore del tempo. Luce sarebbe sempre stata al suo fianco e il loro amore li avrebbe trasportati in un futuro lontano e avrebbe portato loro anche dei figli. Quando le visioni finirono Yaris domandò:
"Luce hai?
"Visto, sì".
"Era quello che volevo sapere", si chinò per baciarla, poi lentamente fece passare l'orologio nelle sue mani, si alzò in piedi, e lo aprì, dopo qualche istante le disse, <>.
"Un po', ma sapevo che avresti fatto la scelta giusta".
"Be' che ne dici di occuparci dei nostri amici mentaliani?".
"Sì, mi sembra proprio ora".
Uscirono e Yaris disse Clarissa di aspettarlo al Tardis, con l'aiuto di Luce amplifico il suo odore di terrestre, poi si diresse verso l'astronave dei mentaliani e chiamò:
"Ehi voi lì dentro voglio consegnarmi", la porta si aprì, e lui entrò barcollando, tremando e inciampò, nel tentativo di reggersi fece scorrere le dita su dei bottoni, si avvicinò e disse loro, <voglio, io voglio essere solo il professor Smith".
"Ma guardalo, e pensare che era il padrone del tempo", disse il giovane mentaliano dandogli una spinta.
Yaris nel barcollare tocco ancora alcuni comandi dell'astronave, e si fermò a pochi passi dalla porta e si girò. Il giovane mentaliano aprì l'orologio, ma non accade nulla, Yaris fece un respiro profondo e disse:
"Comincio a pensare che Luce abbia ragione, nel dire che siete stupidi. A prescindere che ho già assorbito la mia energia vitale, ma credete che con me presente l'energia sarebbe stata assorbita da uno di voi?".
"La professoressa Braun ha detto che solo tu potevi farlo, per ottenere la tua energia, io lo sentito bene" disse la ragazzina.
"Mai credere a un signore del tempo, quando ne sta proteggendo un altro", disse Yaris ridendo, poi aggiunse, <stupido è stato di permettermi di mettere le mani sull'alimentatore dell'energia quantica e anche sulle bobine d'energia temporale, vi do un consiglio, correte". Detto ciò uscì allontanandosi dall'astronave, i mentaliani finalmente capirono e scapparono, ma il loro potere era indebolito. Yaris nel decidere di come punirli fu gentile e allo stesso tempo spietato. Non voleva ucciderli, quindi, spedi nel vento stellare Megh, aveva la mentaliana, la madre, la quale avrebbe continuato a vorticare per tutta la vita. Il padre fu spedito alla di la della cascata della medusa, rinchiuso in un prisma, la ragazzina nascosta nella penombra dello specchio riflettente, e in fine il giovane fu trasformato in uno spaventapasseri. Quando tornò al Tardis, disse: "Avrei preferito un'altra soluzione, ma non mi hanno dato altra scelta".
"Lo so amore mio".
"Luce io non ho capito una cosa?".
"Come hai fatto a capire che erano mentaliani? E soprattutto perché hai detto quella frase sul vestito?", domandò Clarissa.
"Perché è il nostro vestito", rispose Yaris.
"Scusate non capisco".
"Quando lo conosciuto avevo indosso quel vestito, e ho ballato il mio primo valzer".
"Dobbiamo dividerci".
"Sì, sarà per poco".
"Cercherai il disco del tempo?".
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"Luce, io".
"Ti amo, non dimenticarlo".
Luce lo baciò si strinse a lui poi entrò nel suo Tardis e tornò nella grotta sotto casa sua, ad aspettarla c'era Yaek pronto a partire per cercare il disco del tempo. Clarissa chiese al dottore di tornare a casa ma quando il Tardis si fermò, erano a New York negli anni venti, e fu una nuova avventura.