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Si tratta di "La signora di Mellyn", di Victoria Holt, un'autrice di cui non so purtroppo nulla. E' piuttosto vecchio, lo lessi a 9 anni in una versione condensata di Selezione del Reader's Digest, ossia depurata di qualsivoglia scena hot, ed era già vecchio. L'ho cercato in versione integrale, ma sono riuscita a trovarlo solo in inglese e finalmente l'ho potuto leggere per intero. Come puoi capire, si tratta davvero di una Bocca di Rosa!
Direttamente dalla scrivania di Lucilla( inclusi spoilers)...
Passo subito al sodo: è un romance classico con robuste venature gialle, molto ben strutturato.
Nella seconda metà dell'ottocento, Martha Leigh, una donna ancora giovane, rimasta orfana fallisce nel primo obiettivo che si offre ad una gentildonna priva di mezzi, ossia il matrimonio; dopo una stagione mondana fallimentare, non le si prospetta altra soluzione che impiegarsi come istitutrice presso una nobile famiglia con una bambina difficile.
Ed ecco quindi Martha in vaggio per la selvaggia Cornovaglia, per raggiungere Mount Mellyn, residenza del nobile Connan Tremellyn, per far da insegnante alla sua bambina, Alvean.
La residenza elisabettiana abbarbicata su una scogliera a picco su una baia cattura subito la fantasia della romantica Martha, che non tarda ad accorgersi che nella casa si cela un segreto: il mistero della morte della moglie del padrone, un anno prima.
Conoscere Connan ed innamorarsene è tutt'uno, per Martha; lui è un uomo affascinante, bello e libertino, con profondi occhi blu in contrasto con i capelli nerissimi. Ma lei è solo un'istitutrice e fa di tutto per aggrapparsi alla propria dignità.
Col passare del tempo Martha conosce anche i vicini di casa, per così dire, ossia gli abitanti della residenza sull'altro lato della baia.
I due, Peter e Celestine, due fratelli, sono molto amici del suo datore di lavoro. Proprio Peter, che inizia a corteggiarla inutilmente, rivela a Martha che la Signora di Mellyn, Alice, è morta in un incidente ferroviario, mentre stava fuggendo insieme al proprio amante, il fratello di lui, Geoffrey. Suggerisce però che non è affatto certo che il corpo ritrovato fosse quello di Alice.
Martha inizia così ad indagare sulla donna, convincendosi che il suo destino sia stato molto diverso da ciò che si crede, arrivando ad identificarsi con lei, mentre a poco a poco riesce faticosamente a conquistare la fiducia della piccola Alvean e l'amore di suo padre.
Quando la felicità sembra a portata di mano, Celestine, la donna che lei credeva amica, getta la maschera e si rivela essere l'assassina di Alice; desiderando follemente impadronirsi della tenuta e diventare la signora di Mellyn, aveva rinchiuso Alice in una cripta destinata ad accogliere i preti cattolici nei periodi di repressione e lì l'aveva lasciata morire.
Quando Connan, che si è innamorato di Martha, le chiede di sposarlo, Celestine decide di replicare il suo delitto, rinchiudendo anche lei nel Passaggio dei Lebbrosi, dove già si trova il cadavere di Alice. Lei sola, Celestine, dovrà sposare Connan e diventare la signora di Mellyn!
Ma, come nella migliore tradizione dei romance, Connan scopre il mistero e arriva appena in tempo per tirare fuori Martha dalla sua tomba precoce e si avvia con lei verso un vita difficile ma felice.
Raccontato così può sembrare banale, ma l'autrice riesce ad infondere nella scrittura un senso del mistero davvero inusitato. Inoltre è tanto in gamba da rendere digeribile anche il racconto fatto in prima persona, poichè attraverso le parole di Martha vengono descritti caratteri ed emozioni di tutti i protagonisti.
Non ultime vengono le descrizioni dei luoghi e delle tradizioni locali, davvero minuziose e godibili: sembra davvero di trovarsi in Cornovaglia, accanto a Martha, guardando tutto meravigliati attraverso i suoi occhi.
Probabilmente vedo ancora questo romanzo con l'affetto che si riserva ad un ricordo infantile, ma lo trovo tuttora molto godibile ed attuale, non dimostra affatto l'età non verdissima; soprattutto mi rimane l'immagine vivida di Martha, una perfetta eroina romantica dallo spirito combattivo; per citare le parole di Connan, "la mia cara, carissima miss Leigh".
Lucilla
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