Visto in DVD.
Film sulla fama, e su una donna che affascina e distrugge, involontariamente qualunque uomo l’avvicini. Il film è realizzato in flashback, dopo un tentativo di suicidio di cui si scoprirà l’epilogo solo alla fine…
Il film è recitato malissimo. Ma veramente male, ma soprattutto la protagonista sembra proprio una ritardata. Il sonoro d’epoca è fatto da un branco di cani paralitici; la sceneggiatura è di un raro imbarazzo, soprattutto nei dialoghi così cretini. In più molti attori più che parlare biascicano, se poi lo fanno con un sigaro i bocca la situazione diventa il festival del ritardo.
Il film è evidentemente fatto a caso da gente largamente impreparata, si vede addirittura un tecnico entrare per sbaglio in scena nella passeggiata notturna alla festa.
Il film ha di buono solo la regia, ed infatti è l’unico film italiano realizzato d Max Ophüls (e per fortuna che è l’unico), e dono al film alcuni montaggi serrati, dinamici quanto i continui movimenti di macchina, vera cifra stilistica del regista (come la macchina da presa che segue gli attori in diverse stanze). Carino anche il finale. Si insomma buona la regia e pessimo tutto il resto… se si pensa che ha vinto come miglior film italiano alla biennale di Venezia… c’è da rabbrividire al pensiero degli altri.