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Il serpente è simbolo della conoscenza, per questo può anche essere pericoloso, come recita il mito cristiano della creazione.
Nella nostra cultura cristiana è associato al male, il serpente tentò Eva nel Paradiso Terrestre e l'uomo fu poi tentato da Eva a mangiare il frutto ovvero l'uomo si piegò alla lussuria di Eva.
Eva fu poi riabilitata con la Madonna che schiaccia il serpente, la donna per salvarsi deve essere virtuosa.
L'Uroboro, il serpente che si morde la coda, con la sua forma circolare, rappresenta l'eterno ritorno.
Il serpente è considerato in modo contraddittorio, in molte culture arcaiche rappresenta il mondo degli inferi e il regno dei morti per la sua abitudine a ritirarsi in luoghi nascosti o in buche della terra, ma anche il suo contrario per quella sua apparente capacità di rigenerarsi attraverso il cambio della muta.
In Africa, nelle società matriarcali, è signore delle donne e della fecondità.
Sia nella cultura greca che in quella egizia, il serpente è colto nella sua doppiezza: è temuto in quanto ha il potere di ricondurre il cosmo nel caos iniziale dell'indifferenziato. Ma è anche apprezzato e venerato poiché rappresenta l'altra faccia dello spirito, il vivificante, l'ispiratore della vita.
Il serpente è anche noto come medico e indovino. Esculapio, dio della medicina, è rappresentato con il caduceo.
Questo oggetto, attributo di Mercurio, consiste in una bacchetta intorno alla quale si attorcigliano due serpenti.
Nell'esoterismo è la conoscenza legata al mistero dei processi vitali, per questo è rappresentato sulla croce dei farmacisti.
Essere padrone del serpente significa libero accesso all'inconscio.
Vi è un'analogia tra l'intestino, che ne riproduce la forma, il serpente e il labirinto. Questo chiarisce l'origine delle pratiche divinatorie fondate sull'esame delle viscere.
Chiarisce anche il perchè le "farfalle" si sentono nello stomaco, quando siamo nervosi o estremamente eccitati è il nostro stomaco, "il nostro serpente" che è in subbuglio.
Padrone della forza vitale e simbolo della rigenerazione che avviene attraverso il fuoco, è anche il Drago, suo parente stretto.
Nell'età moderna, il drago rappresenta l'ostacolo che l'Eroe ha da affrontare per il bene dell'umanità.
L'Eroe con l'uccisione del drago, elimina la donna/eros, salva la pulzella, è in questo periodo, circa XI secolo, che la Chiesa diventa l'arbitro della vita coniugale, viene istituito il matrimonio, condannato il concubinaggio, si cerca di domare il serpente.
Chiara è anche l'analogia fra il serpente e l'organo maschile, ma pure il serpente ingoia le prede vive e perciò viene avvicinato alla vagina, ed ecco allora che il serpente che si morde la coda, l'uroboro, altro non è che l'unione del maschile e del femminile
immagine di Teoderica
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