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La sindrome di Cassandra e quella di Paolo Amenta

Creato il 23 gennaio 2015 da Canicattivi @CaniCatTweet

amenta_paolo7Nella mitologia greca, Cassandra era la figlia del re di Troia Priamo. Leggenda narra che Apollo, innamoratosene, le avesse dato il dono della preveggenza; una volta ricevuto il dono, la donzella rifiutò di concedersi al dio che, adirato dall’oltraggioso tradimento, le sputò sulle labbra, condannandola a rimanere per sempre inascoltata. La fanciulla, nonostante fosse in grado di prevedere sciagure, non fu mai creduta ed anzi era mal sopportata dalla cittadinanza, che le aveva affibbiato la nomea di menagramo.

Da questo episodio leggendario (che sostanzialmente dice che i tradimenti non convengono a nessuno) è stata tratta la definizione di una patologia chiamata, appunto, Sindrome di Cassandra. Tale disturbo viene usato per definire persone, in evidente stato depressivo, portate a formulare costantemente previsioni nefaste per se stessi e per gli altri.

Ma cosa c’entra in tutto ciò il Sindaco di Canicattini?

Anche lui ha la sua maledizione divina: nelle due ultime tornate elettorali comunali, nella sua veste di candidato Sindaco è stato sistematicamente individuato dagli avversari come il nemico da battere, se non un dittatore da abbattere (con chiari riferimenti a Stalin e Hitler); però è altrettanto sistematico che, durante la legislatura, coloro che stavano all’opposizione e che lo consideravano un nemico, inevitabilmente sono finiti con il confluire nella sua maggioranza, forse ammaliati dal suo fascino carismatico e dalla sua ars oratoria.

Forse è solo il tipico caso italico del “chi disprezza compra”, oppure si tratta di una nuova patologia che colpisce chi non è in grado di farsi apprezzare su due piedi e che necessita di tempo per essere compreso.

Oppure (ma questa è un’ipotesi priva di fondamento, che riporto solo per rigore scientifico), si tratta di un’epidemia di scilipotite.

Ai posteri l’ardua sentenza….

Andrea Uccello


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