Chissà quale carico di ridicolo sarebbe calato sulle nostre sciagurate imprese militari se si fosse conosciuta la conclusione tratta dallo stato maggiore italiano, dopo aver esaminato gli eventi di Isbuscenskij: “spade più pesanti”. La maledizione di questo Paese è la mediocrità delle sue classi dirigenti, in qualunque campo, frutto della scarsa mobilità sociale, dello spirito di clan, dei poteri ereditari, del familismo acquietante, di una concezione del potere e della partecipazione così diverso da quello che si è formato nel resto d’Europa.
Anche adesso al ritorno di Monti dall’oriente, con il Savoia Cavalleria dei media schierati a cercare di nascondere il totale fallimento dell’impresa, ci troviamo di fronte a una crisi ormai devastante: imprese che chiudono a valanga, decine di migliaia di persone a spasso, recessione prevista e riscontrata, salari tra i più bassi al mondo, niente soldi per la scuola e la ricerca, età di pensionamento oltre il limite della decenza, corruzione ed evasione dilaganti. Ma, la risposta dello stato maggiore di palazzo Chigi è simile, nell’assurdità e nel ridicolo a quella di 70 ani fa : “articolo 18″. L’unica cosa che si può sperare è che siano costretti prima o poi a fuggire da Roma anche loro.