Magazine Diario personale

La Sindrome di Peggy Olson

Da Giupy
(Attenzione! Post dal denso contenuto femminista !) 
Questo week end mentre i piu' furbi erano al mare io mi sono dedicata a fare l'application per un nuovo visto, perche' nella vita e' bello cambiare. Un po' perche' adoro passare le domeniche pomeriggio a dichiarare di non volere entrare negli USA a prostituirmi e di non aver mai frequentato nessuna scuola privata senza pagare la retta, un po' perche' la prospettiva di due ore di attesa sotto il sole a Milano mi alletta assai. Ma, soprattutto, perche' questa volta il moroso prova a venire negli States, per verificare che due cervelli neuroni in fuga siano meglio di uno e che il sogno americano possa pure essere un sogno di coppia.
Questa cosa, pero', mi ha fatto tirare fuori la parte piu' femminista del mio io. Non faccio altro che sentire storie di colleghi/ leggere blog/ conoscere ragazze che mollano tutto e si trasferiscono dall'altra parte del mondo per il partner. Il che e' una cosa molto bella ed essendo io in fondo in fondo romantica adoro questi racconti. MA c'e' da notare una cosa: quanti uomini mollano tutto e si trasferiscono dall'altra parte del mondo per la propria partner? Il mio, per quanto ne so, e quando lo racconto in giro suscita sempre delle occhiatine perplesse. (Se avete altre storie analoghe, VI PREGO, condividete che ho bisogno di fiducia nel genere umano).
La Sindrome di Peggy Olson
Non che io mi consideri o mi sia mai considerata una femminista estrema. Lo ammetto, mi depilo, mi trucco, mi piace se mi tengono la porta aperta, talvolta cucino e ho un sacco di reggiseni e scarpe con il tacco, che pero' non metto quasi mai perche' sono difficili per scappare dagli orsi. Pero' ho spesso trovato gente che mi lanciasse lo sguardo da 'mi-sa-che-tu-non-sarai-mai-una-buona-moglie-e-madre'. Sara' che spesso do risposte alla gente che a loro sembrano arroganti e a me sembrano solo al passo con i tempi
"ma visto che sei vegetariana, come fa il fidanzato? Non gli fai mai la carne?"
"Il fidanzato e' dotato di due mani oltre che di due Phd e queste cose lo rendono perfettamente atto a cucinare, fare la spesa, stirarsi la camicia e pulire i gabinetti" (il pulire i gabinetti e' una cosa che impari in particolare quando fai il Phd).
Ci sono delle volte, come quando racconto che e' il moroso a seguire me in capo al mondo e non viceversa, che la gente mi guarda un po' come fossi Peggy Olson. Chi e' Peggy Olson? E' un personaggio di Mad Men, telefilm che suggerisco a tutti di guardare. Mad Men e' molto bello ed e' ambientato negli anni sessanta, periodo in cui razzismo e omofobia la facevano da padroni e le donne cercavano solo il marito ricco. Cio' che e' deprimente e' notare quanto poco sia cambiato in certi settori della societa' (by colei che si trova attualmente nella terra dove danno delle scimmie ai neri e i pacs sembrano un'utopia lontana). Un po' io mi immedesimo con Sally, la figlia del protagonista, perche' anche mio padre era un pubblicitario (ma, mi piace pensare, non era un alcolista e non andava a letto con la segretaria). Il piu' delle volte pero' prendo a modello Peggy Olson.
La Sindrome di Peggy Olson
Peggy e' diversa dagli altri, perche' e' una giovane e non troppo sexy segretaria irlandese e cattolica di Brooklyn, ma non cerca solo di andare a letto con il capo. Lei e' piu' sveglia delle altre ma soprattutto lavora molto di piu' e alla fine riesce a diventare una copywriter, facendosi largo a gomitate in un mondo prettamente maschile.
In una puntata, Peggy va con il fidanzato a visitare una casa, e l'agente immobiliare da subito per scontato che sia l'uomo a metterci il capitale, non la ragazza. Il che e' un divertente equivoco che in piccolo ho vissuto anche io un sacco di volte. Perche' per esempio quando vado al ristorante la lista dei prezzi la danno al mio moroso, non posso offrigli io una cena? E perche' sembra strano che io paghi l'affitto se guadagno di piu', non sarebbe perfettamente normale il contrario?
La Sindrome di Peggy Olson
Peggy va a vivere con il fidanzato senza sposarsi e fa scandalo. Il peggio e' che la gente si aspetta che sia delusa perche' lui non le ha messo un anello al dito. Anche a me e' successo tante di quelle volte che la gente si aspettasse che il mio sogno piu' grande fosse il vestito bianco, che mi facessero notare che sembro sorda al ticchettio dell'orologio biologico (e quindi una persona snaturata). Agli uomini queste cose le si fanno mai notare? Perche' come donne ci si aspetta da noi che SOLO la famiglia conti? Che noi siamo creature fragili in attesa di un uomo che si inginocchi davanti a noi e che sia li per proteggerci? Purtroppo negli Stati Uniti come in Italia vedo un sacco di situazioni che mi rattristano. Donne che buttano via tutto per sposarsi e- cio' che mi scandalizza di piu'- prendono il cognome del marito. Ambienti lavorativi pieni di uomini, come il dipartimento dove sto io, in cui le donne che sono arrivate in alto sono per lo piu' single e/o senza figli. Dobbiamo proprio, nel 2014, essere obbligate ancora a scegliere tra famiglia e lavoro e sentirci delle stronze se scegliamo la seconda?
Non voglio essere maestra di vita o guida sociale per nessuno. Quello che scrivo e' solo la mia modesta opinione, di ragazza che non ha mai voluto rinunciare a nessuna opportunita' e che si e' sempre sbattuta il doppio degli altri perche' i meriti le venissero riconosciuti. Penso che noi donne siamo liberissime di fare le maestre o le infermiere se questi lavori ci piacciono, di fare le mamme e le casalinghe se lo vogliamo. Ma possiamo anche diventare donne d'affari, ingegneri, astronaute, giocatrici di football. E possono essere i nostri uomini a stare a casa a spazzare. Perche', diciamocelo, uomini e donne sono perfettamente uguali. Possiamo vestirci come vogliamo e andare dove vogliamo, scegliere il lavoro che vogliamo e non permettere mai a nessuno di dirci cosa dobbiamo fare. Non permettere a nessuno di considerare normale che io faccia la segretaria per permettere al mio moroso di avere una carriera, ma ci storcere il naso se e' lui a spostarsi perche' ne abbia una io. E' per questo che il femminismo non deve morire, non solo perche' e' giusto ricordare ad una fetta del mondo maschile che infagottarci con un sacco della spazzatura per volere di Dio e' sbagliato, ma anche perche' ci sono troppe famiglie in cui alla fine della cena e' la donna ad alzarsi e lavare i piatti. Dobbiamo essere tutte un po' piu' Peggy Olson, e fare si che essere Peggy non sia piu' strano o innaturale. Fare si che una bella storia d'amore sia quella per cui lei si innamora del principe azzurro e lascia lavoro e famiglia per seguirlo, ma anche quella in cui lui decide di prendersi il rischio di seguire la principessa oltreoceano e mollare la sua vita per lei.
(In tutto questo, ho sempre considerato orrendamente sbagliato il fatto che io non possa diventare Papa).

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