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La Sinistra dei Gesuiti e del Vaticano

Creato il 19 febbraio 2013 da Nwotruthresearch

La Sinistra dei Gesuiti e del Vaticano

Per noi non è certo un mistero che Gesuiti, SMOM, Vaticano, Opus Dei, Comunione e Liberazione e massoneria abbiano in mano la vita culturale, politica ed economica nel nostro paese; non è la prima volta che lo diciamo (ad esempio vedi qui e qui). Di Bersani, Monti e Berlusconi e Grillo abbiamo già parlato. Pertanto oggi vi parleremo di altri personaggi del centrosinistra gesuitico-vaticano.

Partiamo dal mensile di fede, politica, vita quotidiana Confronti che, in un articolo di qualche tempo fa, dal titolo Il più cattolico del reame, affermava che " ai all'italiana della Casa delle libertà, nel centrosinistra si contrappone uno schieramento di sempre più nutrito e professante. "

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E andava giù con i nomi: un esempio lampante è Piero Fassino, "Sono stato per nove anni allievo dei gesuiti a Torino - ha dichiarato ai giornalisti - e questo mi ha consentito di rafforzare la mia fede religiosa. Ed essere un uomo di sinistra non è in contraddizione con la fede perché significa battersi per la giustizia, l'uguaglianza, il rispetto della persona umana, che sono valori a cui è attenta una fede religiosa come quella cattolica".

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""...Nel '93, dopo una fulminea presenza nel governo Ciampi [Carlo Azeglio Ciampi fu allievo dei gesuiti al "San Francesco Saverio" di Livorno, ndr] , diventai sindaco di Roma".

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Il resto è storia pubblica. Ma da allora il riavvicinamento di Rutelli alla Chiesa ha suscitato molti sospetti.

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L'articolo di Confronti rivela il Vendola cattolico contestatore:

"E nel settembre "dell'identità cattolica" ha voluto dire la sua anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola , che a Napoli, , ha affermato che "la posizione incarnata dai vertici della Cei fa male alla Chiesa esponendo il magistero su un terreno improprio. L'atteggiamento assunto a proposito dei Pacs - ha detto - scortica l'integrità del messaggio evangelico perché diventa troppo un pezzo della politica. Il Vangelo non diventi mai uno strumento di lotta e un corpo contundente da poter usare contro i diritti delle persone". Amen. Ma chi di omelia ferisce di omelia perisce. E subito è giunta la replica di mons. Cosmo Francesco Ruppi "parlando da cattolico" , arcivescovo a Lecce: "Non è nostra intenzione entrare in polemica con chi, pur dichiarandosi cattolico, si scosta visibilmente dall'insegnamento della Chiesa in materia di famiglia, di etica e di costumi sessuali", ma "non è possibile essere cattolici e disattendere il magistero. O si è cattolici o non lo si è, non si può essere cattolici a metà quando ci conviene". " "Da credente rispondo a Dio, non al vescovo di Lecce", ha controreplicato Vendola, ma resta il dubbio se il governatore di una istituzione pubblica debba necessariamente avventurarsi in queste dispute ecclesiali e teologiche sventolando il suo vessillo di identità cattolica.

Dal sito ufficale di Nichi Vendola apprendiamo che egli è "nato a Bari il 26 Agosto 1958, in una famiglia cattolica e comunista."

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Vendola ha rivendicato la sua fede cattolica, "una delle tante diversità che vi dovete beccare del vostro portavoce" e che "non intendo nascondere", perché " ". In fondo in fondo il "compagno" Vendola vuole che ritorniamo tutti come pecorelle in seno a Madre Chiesa dialogando: "guai se a questo rispondessimo con vecchie pulsioni anticlericali, dobbiamo invece rilanciare dialoghi, aprire varchi", afferma citando Gramsci che "irrideva un certo anticlericalismo." E lui sa che, per fare carriera, bisogna dialogare con le persone giuste all'interno della Chiesa: i Gesuiti!

l "contestatore" Vendola è stato ospite alla Fondazione Stensen dei Gesuiti, la stessa Fondazione che ha accolto anche Beppe Grillo. In un articolo di cronaca locale di Firenze (nove.firenze.it) dal titolo 'Conversazioni con Ichino, Maroni e Vendola allo Stensen ', datato 28 ottobre 2010, leggiamo:

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Dal corriere della sera apprendiamo che Vendola "nel 2005 venne a Roma in forma rigorosamente privata per i funerali di Giovanni Paolo II, seguiti tra la folla a sinistra della basilica, sotto il colonnato di Bernini."Dopo il liceo dai Gesuiti e una laurea in Economia e commercio, a 23 anni ho cominciato a lavorare in agenzie pubblicitari ".

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"Un ulteriore momento importante dell'attività dello Stensen, anche se più discreto, è stato l'interesse per l'opera e il pensiero di Pierre Teilhard de Chardin che negli ultimi decenni ha trovato la sua concretizzazione in una sezione della biblioteca a lui dedicata, in una rivista semestrale e in incontri e convegni sul tema inesauribile e sempre stimolante del rapporto tra interpretazione scientifica e interpretazione teologica del mondo e della sua storia."

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Il rettore Manuel Corrales Pascual, gesuita, lo presenta come il "leader di Rifondazione comunista". Poi Fausto Bertinotti, presidente della Camera, il comunista accanito lettore delle Lettere di san Paolo, tiene la Lectio magistralis che apre l'anno accademico della Pontificia Università cattolica di Quito.

Mentre al Papa negano un discorso nella seconda più grande università del mondo, dopo quella di Città del Messico, la prima in Italia e in Europa, al di là dell'oceano l'intelligenza dei cattolici accoglie il "subcomandante Fausto". Nessuno ha protestato in nome di alcuna esclusività. Bertinotti nel suo lungo viaggio in America latina la scorsa settimana ha visitato due università cattoliche, quella di Quito in Ecuador e la "Sedes Sapientiae" di Comunione e liberazione a Lima in Perù.

A Quito ha ammonito che "oggi il nuovo sovrano che minaccia la politica è la estremizzazione del mercato unita al matrimonio con la scienza e con la tecnica, e la scienza e le sue ambizioni totalizzanti. E questo ha messo la politica sotto schiaffo". Dunque, l'unica via d'uscita sta nella "restituzione all'uomo, chiunque egli sia, del controllo del suo destino". Al termine della Lectio magistralis, il Senato accademico ha deciso di consegnare a Fausto Bertinotti "il comunista" la laurea honoris causa in Scienze politiche."

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Bertinotti Vendola: un abbraccio nella fede

Ma l'amore dei gesuiti per Fausto viene da lontano. In un articolo di Repubblica dal titolo GESUITI: FAUSTO PRAGMATICO E INTELLIGENTE del lontano 17 gennaio 1997, che ci risulta comparire solo nella cache di google, leggiamo che:

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"ROMA - I gesuiti "battezzano" Fausto Bertinotti. Quasi un miracolo fatto di apprezzamenti per le sue capacità politiche ("E' intelligente e pragmatico"), benedetto persino dal Vaticano per il suo impegno a favore dei deboli. E' quanto si legge in un sorprendente editoriale di Civiltà Cattolica, il quindicinale dei gesuiti le cui bozze devono avere il preventivo placet della Segreteria di Stato della Sede. Un motivo di soddisfazione in più per Bertinotti, le cui gesta politiche vengono "lette" con tanti elogi e poche critiche (sull' utopia comunista o sulle posizioni su famiglia, bioetica, scuola libera) dal nuovo vicedirettore di Civiltà cattolica, padre Michele Simone. Il religioso auspica, tra l' altro, che "l' intelligenza politica di Bertinotti, unita al suo pragmatismo, tenga la rotta in Parlamento specialmente per le riforme istituzionali, perchè se il governo cade è il caos". "Sono molto orgoglioso - risponde Bertinotti - mi auguro che chi critica Rifondazione impari dai gesuiti". "

D'altronde, per il Bertinotti dei salottini chic e borghesi , come, del resto, per tutti gli altri fantocci di sinistra sopra citati, non è mai esitito l'Impero Capitalista Vaticano-Gesuitico e tutto è da ridurre alla "estremizzazione del mercato". Avro Manhattan la pensava un po diversamente:

"La Chiesa Cattolica, una volta che sono stati messi insieme tutti i suoi patrimoni, è l'agente di borsa più formidabile del mondo. Il Vaticano, indipendentemente dal papa che vi si insedia, si è orientato sempre più verso gli Stati Uniti. Il Wall Street Journal ha detto che gli affari del Vaticano nei soli Stati Uniti erano così grandi che spesso esso ha comprato e venduto oro in lotti di milioni di dollari o più in una sola volta."

"La Chiesa Cattolica è la più grande potenza finanziaria, accumulatrice di ricchezza e di proprietà che sia mai esistita. Possiede ricchezze materiali più di ogni altra singola istituzione, corporation, banca, cartello gigante, governo o stato nel mondo intero. Il papa, come capo visibile di questo ammassamento di ricchezza, di conseguenza, è il più ricco individuo del XX secolo. Nessuno può realisticamente valutare quanto egli vale, in termini di miliardi di dollari."


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