I cortei erano una volta il termometro della protesta e quello della politica.
Erano strumenti idonei per fare numero e marciare compatti contro cio’ che non piaceva.
Erano,appunto.
Oggi,la manifestazione della Fiom Cgil diventa banco di discussione sull’assenza del PD dalla piazza,sulla sua fuga dal dovere di protestare.
Cambiano i tempi,gli uomini e gli accordi.
Avere paura di essere al fianco di operai,esodati,disoccupati,oggi diventa chiaramente un marchio di casta,o meglio appoggio a essa stessa.
Se la sinistra,unita,manca all’appuntamento,allora va bene anche stracciare le tessere e mettere nello scantinato le varie bandiere con i nomi che nel tempo sono cambiati.
Berlinguer aizzava le piazze a favore della coesione sociale per la lotta di classe,quella che oggi si perde nelle parole di sobrieta’ economica,delle spese,dell’Imu a settembre e dei suicidi quotidiani per disperazione.
Non credo piu’ alla sinistra,diceva ieri un signore nel mio studio.
Non mi rappresenta e anzi,lo odio,mi fa schifo.
Paradosso:da partito del popolo,delle adunate e delle grida nei cortei,a ombra fuggente dinanzi alle responsabilita’.
Forse forse ha ragione Grillo?