Più nessuno, ormai pensava a lei come a una povera bambina infelice perché non poteva camminare. La sua voce era chiara e squillante, e nei suoi occhi c’era sempre una luce di festa”.
Avete mai sentito parlare de “
La Sirena di Palermo”? È una breve favola tratta da “
Il libro degli errori” di
Gianni Rodari. Parla di un pescatore che pesca con la sua rete una
sirena bambina. L’orfanella trova nel siciliano una famiglia che sa accoglierla senza, tuttavia, farle dimenticare le sue origini, valorizzando quelle qualità che la sua natura le ha donato. Lei, abitante degli abissi e del mistero, scopre di essere stata testimone ed inconsapevole custode della storia dei popoli mediterranei. Condividendo le sue storie ed i suoi saperi affermerà la sua identità. La storia, insomma, è una metafora che introduce il concetto di
diverso, spogliandolo di quei panni che lo rendono pauroso, camuffandolo nella misteriosa e tenera immagine di una sirena bambina. Proprio per questo motivo, è una narrazione chiave per parlare con leggerezza di tematiche complesse legate alla famiglia, all’
adozione, all’
accoglienza e alla
comprensione del diverso, alla
condivisione dei saperi, all’
importanza della storia, della memoria e delle tradizioni.
Da questa favola Dario Frasca, che da dieci anni si muove nel mondo
teatrale palermitano, ha tratto uno spettacolo. Porta la sua opera, vestendo i panni del pescatore protagonista, nelle scuole a contatto con i bambini più piccoli e con i loro genitori, per spiegare che il nuovo cambia sempre lo stato attuale delle cose, ma d’altra parte costruisce tesori che potranno stupirci solo se sapremo sfuggire ad ogni calcolo e ad ogni previsione.
Domenica 24 novembre alle 18 “Il pescatore e la sirena” arriva a Casteldaccia, in provincia di Palermo, all’Arsenale delle Apparizioni (via Lungarini, 21). Fatevi un tuffo con noi e scoprirete che nel diverso non c’è niente di cui aver timore.
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