La Siria da ieri sera non è più rintracciabile sulla Rete, un blackout dalle 20 e 45 del 7 Maggio ha finito per oscurare l’intero paese dalla Rete e non è la prima volta che accade. Akamai ha tracciato quanto è successo rilevando da quell’ora una linea bassa e piatta
La Siria da ieri sera, erano più o meno le 20 e 45, è oscurata dal web. E’ come se il paese non esistesse più. Un nuovo blackout rende inaccessibile il paese dal web, come già accadde nel novembre del 2012 e durò per tre giorni. Molto probabilmente, sono in molti a sospettarlo, si tratta di un isolamento voluto dalle autorità governative, allo scopo di rendere le comunicazioni tra gli attivisti che si oppongono al regime di Assad molto più complicate, per meglio dire quasi impossibili. Si dice che in queste ore gli stessi attivisti si stiano adoperando per una rete alternativa, ma pare che questa soluzione li renda più vulnerabili. Il governo Siriano, così come accade già in Iran e in Cina, ha il diretto controllo sulle connessioni, quindi il controllo permette di far avvenire le connessioni attraverso punti individuati e controllati. Quindi il controllo può indurre anche allo spegnimento totale della Rete.
Sembra ormai chiaro, anche con il passare delle ore, che non si sia trattato di un incidente ma di un atto voluto.
Questo è quanto ha rilevato Akamai, una delle più estese piattaforme di cloud computing al mondo e gestisce quotidianamente fino al 30% del traffico web globale. Il grafico mostra quanto è accaduto alle connessioni Internet in Siria a partire da ieri. I dati sono relativi alle connessioni Internet veicolate sulla rete di server Akamai e gli orari indicati si riferiscono al fuso orario UTC (Coordinated Universal Time).
Il conflitto civile in Siria si combatte anche con l’uso della tecnologia. Da una parte i ribelli, gli oppositori al regime di Assad usano il web e i social media per denunciare la violenza che subisce il popolo siriano da parte del regime, e dall’altra parte il governo si adopera di hacker allo scopo di contrastare le comunicazioni sulla rete degli stessi oppositori, colpendo i loro organi di informazione.
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