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La situazione economica dell’Italia secondo Emma Marcegaglia

Da Mutuonews

La situazione economica dell’Italia secondo Emma MarcegagliaLa rivolte e tutto quello che sta succedendo ultimamente nel mondo si è ripercosso anche nel dibattito tra Emma Marcegaglia e Susanna Camusso sul “patto tra i produttori”. “Prima ancora di qualsiasi interesse economico, in Libia, va fermato il genocidio. E bisogna farlo senza se e senza ma , ha detto la leader di viale dell’Astronomia , c’è in gioco la credibilità delle istituzioni. Devono intervenire il Governo italiano, l’Europa e l’Onu. Anche se l’Italia dipende ancora per il 24 per cento del petrolio e per il 12 per cento del gas dalla Libia, Io direi piuttosto che in Libia si stanno commettendo crimini contro l’umanità che devono essere portati al Tribunale competente, Teniamo conto comunque che se in Libia c’è la rivolta, in tutto il Maghreb sta soffiando un vento di cui dobbiamo avere la consapevolezza. Non possiamo non intervenire facendo finta che qualcuno è amico del dittatore”.

Le leader degli industriali e della Cgil hanno ovviamente dato via ad un confronto rispetto alle parole della Marcegaglia, affrontando molti dei punti citati sui quali si sono trovate d’accordo ed in altri in cui c’erano discordanze. Riguardo all’energia per esempio, ha detto la Marcegaglia, “il nucleare non può più essere un tabù. L’Italia è l’unico Paese dell’Ocse senza il nucleare che invece c’è in altri 56 Paesi. Non possiamo illudere la gente parlando solo di fonti alternative. Almeno cominciamo a discuterne in modo laico, ma discutiamone. Le recenti vicende della Libia ci dicono che non possiamo dipendere ancora per molto e per troppo tempo dal petrolio. Nel 2008 siamo entrati nel tunnel della crisi essendo già in crisi e abbiamo perso il 6 per cento del Pil, il 30 per cento della produzione e il 25 per cento dell’export. Sulle tasse invece sono d’accordo sulla tassazione delle rendite finanziarie e a norme anche stringenti sulla tracciabilità dei pagamenti, ma sono contraria all’introduzione della patrimoniale. Sono convinta poi che l’articolo 41 della Costituzione non si debba toccare. Dobbiamo crescere senza aumentare la spesa pubblica e il debito e possiamo crescere anche senza cambiare la Costituzione. Si possono invece semplificare le procedure burocratiche e diminuire la pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese. In Italia la pressione fiscale su imprese e lavoratori è al 68 per cento, in Germania al 48 per cento. Non capisco poi perché l’accanimento sulle imprese con l’Irap quando invece si sa da dove viene l’evasione. Interveniamo invece sull’Iva”, ha aggiunto la Marcegaglia. La Camusso sulla patrimoniale invece propone : “Introduciamo la patrimoniale sopra 800 mila euro . Non solo: abbassiamo le aliquote e abbassiamo la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro invece di ridurre il tasso d’istruzione nel Paese. Facciamo la riforma del fisco, visto che in 2 anni e mezzo l’unica riforma del lavoro che si è fatta è stata quella sulle pensioni che ha costretto i giovani a essere ancor più precari e le aziende ad allungare le richieste di mobilità“. La Cgil non ha poi risparmiato critiche al Governo proclamando lo sciopero generale.

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