Mi avevano detto che Marta Ottaviani (fonte attendibile, praticamente diretta) non vive più a Istanbul, ma ho fatto bene a non stappare ancora la bottiglia di champagne: pare che, purtroppo, anche dall’Italia la facciano comunque scrivere di Turchia.
In effetti, non scriveva sul suo blog da un paio di mesi: ma ovviamente, non ha potuto resistere alla tentazione di sfruttare le difficoltà di Erdoğan per tornare a disinformare i suoi cari lettori, ribadendo la sua posizione anti-Akp.
Ve lo dico con molta franchezza: per avviarsi verso la democrazia completa, la Turchia deve dare ascolto a tutti i movimenti che abbiamo visto durante Gezi Parki. Finché la scelta rimane Erdogan o Gul/Gulen, mi sembra di scegliere fra la padella e la brace.
Occuparsi di altro proprio no, eh? Nei fatti, e al netto dei notori pregiudizi orientalisti e islamofobi della collega, è proprio l’Akp che ha messo la Turchia sulla strada della “democrazia compiuta”: da ultimo, con lo storico “pacchetto democrazia” annunciato a fine settembre (sì, so bene che molto resta ancora da fare: ma considerare l’Akp un’ostacolo è una grande sciocchezza).