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Dopo anni e anni di vacanze in bicicletta in Francia, quest'anno io e S. ci siamo decise a cambiare destinazione. Così, dopo una trattativa non andata a buon fine per il viaggio di dieci giorni lungo la Ciclovia Alpe-Adria, abbiamo scelto in tutta fretta una destinazione alternativa e siamo rimaste lì in zona.
La scelta è caduta su quello che viene definito il tour dello smeraldo che va da Lubiana a Capodistria, quindi dall'interno della Slovenia fino al piccolo tratto di costa istriana di pertinenza slovena.
Il viaggio è classicamente organizzato su 8 giornate, con 7 pernottamenti. Il primo giorno arriviamo a Lubiana con una combinazione di treni fino a Trieste (con qualche patema d'animo per la coincidenza del treno a Venezia) e autobus da Trieste fino a Lubiana. Il nostro albergo è ubicato nella prima periferia della città e qui incontriamo la referente dell'agenzia Helia, il partner sloveno della nostra agenzia italiana, Verde Natura. Qui ci vengono consegnati come sempre biciclette (quest'anno arancioni con la scritta Helia a pois che sembrava di stare sulle biciclette della Pimpa!) e materiale di viaggio, ossia cartine e descrizione del percorso.
La sera siamo troppo cotte per andare in centro in bicicletta, tanto più che ci hanno tenuto a dirci che in centro a Lubiana è meglio non perdere d'occhio le biciclette perché i furti sono frequenti. Così facciamo una passeggiata a piedi e andiamo a dormire presto.
Il giorno dopo eccoci in sella (dopo la nostra consueta lauta colazione) verso la prima tappa che è appunto il centro storico di Lubiana, davvero bello. Per quanto mi riguarda, una vera sorpresa, città pulita, elegante, invitante, meriterebbe certamente una visita più approfondita e con più calma. Ci attendono però una cinquantina di chilometri e poiché nei giorni prima della partenza tutti ci hanno detto di aspettarci un territorio prevalentemente collinare siamo terrorizzate. In realtà la tappa si rivela abbordabile e quando arriviamo nella zona di Bistra, a pochi km da Vrhnika (la nostra destinazione), abbiamo anche il tempo di fare una lunga visita al Museo della tecnica e della tecnologia che è ospitato nel castello.
Vhrnika è un piccolo paese dove il nostro alloggio ci rimette in contatto con l'Italia, visto che si tratta dell'Hotel Mantova. Questa sera la nostra cena è in una trattoria fuori dell'albergo che raggiungiamo dopo una piccola passeggiata nel centro (e uno spuntino dal panificio con una brioche locale che di fatto è un panino col cioccolato e che mangeremo più e più volte durante la vacanza). La trattoria (Gostilna Simon) lì per lì non fa presagire niente di buono, in realtà oltre ad essere gradevolissimo lo spazio all'aperto dove ceniamo il cibo è tra i più buoni che mangeremo nell'intera vacanza.
Il giorno dopo il cielo minaccia pioggia, così ci attrezziamo ad affrontare il maltempo che effettivamente non si fa attendere. Mentre saliamo su per una brutta strada piuttosto trafficata viene giù il diluvio. La pioggia ci accompagnerà per l'intera tappa, per fortuna alternata a momenti di pace. Per questo non vediamo l'ora di arrivare a destinazione a Postumia. E per fortuna, perché subito dopo l'arrivo, una lunga e fitta pioggia va avanti per qualche ora. Appena spiove, andiamo in visita alle grotte di Postumia, dove percorriamo con il trenino circa 2,5 km e poi 1,5 km a piedi, una piccolissima porzione del tracciato delle grotte che si estende per oltre 20 km. Bella esperienza.
Dopo una cena senza infamia e senza lode, siamo già a letto, così la mattina dopo siamo pronte per l'escursione al castello di Predjama non lontano dalle grotte. Capiamo che quella di oggi sarà una tappa impegnativa. Già il percorso fino al castello ci mette alla prova, ma - per nostra consolazione - anche la tonicissima coppia scozzese che sta facendo il nostro stesso viaggio e che incontriamo ogni sera in albergo, sembra accusare il colpo. Il castello però merita, incastonato com'è nelle rocce carsiche, dentro una valle verdissima e quasi nascosta.
Dopo una serie infinita di colline, salite, discese di ogni genere e difficoltà finalmente arriviamo alla nostra meta, Hruševica, un paesino minuscolo vicino Stanjel, che ha come unica attrattiva l'agriturismo dove staremo per un paio di notti, Grča. Il posto è davvero bello; il ristorante ha un pergolato esterno dove - pioggia permettendo - si può cenare. La conduzione è tutta familiare, marito e moglie con figlio, moglie e due nipotine. La cucina è gestita tutta dalla famiglia che mette in tavola principalmente i prodotti che realizza, in particolare l'eccellente prosciutto crudo e il vino Teran. Le stanze sono in un edificio separato, una tipica casa del Carso sloveno con il camino esterno. Niente di sfarzoso, ma camere accoglienti con piccoli balconcini che danno sulla campagna dove crescono le viti. Le cene e le colazioni resteranno certamente le migliori dell'intera vacanza.
Alla prossima puntata!!
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