Ho conosciuto Vittoria Corella su Facebook un paio di mesi fa, mentre Federica Soprani la conosco solo di rimbalzo attraverso un amico comune. Fatto sta, che ho acquistato volentieri questo La Società degli Spiriti, che tra l’altro costa poco più di un caffè, è “confezionato” in edizione Kindle in maniera eccellente, e con due click lo trovate già pronto sul vostro e-reader. Quindi, liscio come l’olio, ho effettuato le due operazioni sopracitate e me lo sono aggiudicato.
Mi è piaciuto? Direi di sì. Vediamo perché.
Copertina
Trama
Londra, 1890. Lord Kynaston viene trovato fatto a pezzi nel suo studio. La sua servitù è stata a sua volta assassinata. Un investigatore di Scotland Yard, Jonas, appena reintegrato nel corpo, si accolla il caso, scoprendo che se ne sta già occupando un personaggio eccentrico. Jericho, un medium, sta infatti seguendo la pista che la sua esperienza gli ha suggerito. Seppure riluttante, Jonas decide di collaborare con il medium per scoprire chi ha ucciso il Lord. Si ritroverà a conoscere lati nascosti di Londra, di cui avrebbe fatto volentieri a meno…
Considerazioni
In primis: Londra è una città che amo, e l’ambientazione vittoriana è quella che considero la più affascinante su cui sviluppare storie come questa, fatta di spiriti, omicidi ambigui, passi notturni in lontananza e mondi nascosti. Questo è quello che ci descrivono Vittoria e Federica, una città che come l’epoca della regina Vittoria, finge di essere virtuosa, per poi nascondersi e dare sfogo alle depravazioni e agli istinti più bassi dell’essere umano.
In questo primo volume (se ho capito bene dovrà essere un serie) abbiamo modo di conoscere i due personaggi principale, sprazzi del loro passato e quelle che possiamo considerare capacità. L’omicidio di Lord Kynaston e il caso in questione quindi, sono un mezzo per darci modo di aver un assaggio di quello che leggeremo in futuro.
Ammetto che a un certo punto ho temuto di trovarmi tra le mani un prodotto che virasse troppo verso l’erotico, genere che non leggo abitualmente, ma alla fine si tratta più di accenni che di particolari insistiti e spinti. Resta appena un accenno, lieve e non invasivo, che credo in alternativa avrebbe rovinato l’atmosfera.
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