http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_aprile_10/app-per-sognare-marchetti_da6ef724-8307-11e1-b660-48593c628107.shtml
Certamente sarei curiosa di sapere cosa potrebbe pensarne Freud e il suo entourage, su tale simile applicazione. Per ora, sicuramente é bene aspettare i dati della sperimentazione, ma comunque resto un po' perplessa.
Sigmund Freud individua nel
sogno il risultato dell’azione delle “pulsioni”: il sogno si configura così
come “appagamento di un desiderio”. Ciò è dimostrato, empiricamente, dalla soddisfazione
di alcuni bisogni fisiologici ed elementari: se la sera a cena si sono mangiate
sardine, la notte è facilissimo di sognare di aver sete e di bere – e, quindi,
di svegliarsi e bere realmente –; ma può anche accadere che la sete venga
soddisfatta esclusivamente dal bere in sogno.
I sogni sono fenomeni psichici pienamente validi e cioè
soddisfazioni di desideri; essi possono essere inseriti nella catena degli atti
mentali comprensibili della sveglia; essi vengono elaborati da un’attività
mentale estremamente complicata. In qualche modo Freud, aveva già dimostrato come i sogni potessero essere manipolati "sperimentalmente". Di solito i sogni dei bambini sono quelli più semplici da "interpretare" poiché il desiderio di soddisfazione viene mascherato molto meno rispetto all'uomo adulto.
Però, il dubbio resta, mi chiedo: se durante il sonno Rem l'inconscio viene a galla e, quindi il sognatore può tramite il sogno rimodellare, manipolare, "ricordare" eventi, ricordi, impressioni e sentimenti che pensava perduti perché dovremmo manipolare la nostra mente con dei sogni belli e pronti? Ogni essere umano pur facendo dei sogni simili agli altri, trasforma il materiale onirico in modo sempre diverso e creativo. Il sogno ci dice qualcosa di noi, che la coscienza razionale non vuole e non può dirci. Perché dovremmo limitarci a dei sogni "stereotipati", forse sarà anche bello sognare di passeggiare in riva al mare e svegliarsi ogni giorno freschi e riposati (forse!),ma poi non mi verrà a noia fare sempre lo stesso sogno? Il sogno ci permette di risolvere delle questioni lasciate a lungo sospese, dopo certi sogni- anche se angosciosi o agitati- mi capita di sentirmi improvvisamente liberata, perché anche se non in maniera totalmente cosciente mi rendo conto di aver risolto o "capito" delle questioni che erano rimaste lì, nel limbo dell'inconscio. Il sogno ci permette di liberarci delle nostre frustrazioni e nevrosi ma se sogniamo sempre di star bene, come faremmo a liberarci di questi nodi?
Personalmente mi piace molto di più l'idea di poter registrare il sogno, un po' meno quello di essere svegliata durante la notte! Infatti sono anni che li registro in un diario, naturalmente con la registrazione cerco anche di capire la provenienza del materiale onirico ed è questo il vero lavoro di interpretazione che non è mai né facile né indolore, ma se vogliamo venire a capo di noi stessi questa è la via.
In ultimo, non mi interesserebbe affatto sentire la voce di illustri personaggi o del presidente Obama, con tutto il rispetto; anche qui la fabbrica dei sogni resta molto infantile è, infatti in quell'età che di solito sogniamo attori e attrici, super eroi e personaggi di film o cartoni animati che invece non sogniamo mai in età adulta. Ancora, non mi piace affatto l'idea di condividere i miei sogni su un social, l'idea potrebbe essere buona (aspettiamo i risultati scientifici) in quei casi gravissimi di agitazione notturna di certi malati mentali, ma negli altri casi mi sembra un inutile tentativo di condizionamento mentale di cui, francamente, non abbiamo bisogno. Siamo già manipolati in molti modi e luoghi, lasciatemi almeno la libertà di sognare!
Simonetta F.





