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La solitudine dei numeri primi

Creato il 22 settembre 2010 da Veripaccheri
LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI
Regia: Saverio Costanzo

Dal romanzo di Paolo Giordano, la storia del rapporto tra Alice e Mattia, due giovani segnati entrambi da un trauma infantile.
L'ottimo Saverio Costanzo, autore di "Private" e di "In memoria di me" si è assunto la responsabilità di portare sullo schermo il best seller di Paolo Giordano accettandone i rischi.
La solitudine dei numeri primi è un dramma psicologico di buona fattura visiva e tecnicamente di alto livello, cosa che non dovrebbe sorprendere chi conosce i precedenti lavori di Costanzo, ma qualcosa non torna.
I lunghi silenzi che dovrebbero consentire ai corpi dei protagonisti di trasmettere il loro disagio mentale allo spettatore, raramente riescono ad esprimere pienamente il travaglio delle loro psicologie ferite, dei segni del passato, delle loro anime sanguinanti.
A questo va aggiunto il finale inutilmente dilatato e l'impronta in perfetto stile Dario Argento di almeno un paio di sequenze.
Possiamo dedurre che, consapevole della difficoltà di tradurre in immagini il dolore, quasi irrapresentabile, dei protagonisti del romanzo, Costanzo imprime al film una svolta quasi horror e si distanzia leggermente dalla pagina scritta non seguendone meticolosamente il flusso temporale, nel tentativo di portare sullo schermo un film che potesse davvero emozionare.
Il risultato è senza dubbio interessante, ma la palese insistente ricerca di situazioni che possano davvero trasmettere le senzazioni di paura e disperazione dei protagonisti fanno perdere alla pellicola naturalezza ed efficacia.
Probabilmente aveva ragione Moravia quando diceva che: "...un buon regista fa un film tanto migliore quanto più infedele è al testo originario".

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