Magazine Diario personale

La solitudine di una nuova vita

Da Jle
Caro Diario,
la vita in quel del "freddo" Canada procede bene, al solito tra alti e bassi: normale amministrazione!
Prima mi trovavo a passeggiare in downtown Vancouver sotto una pioggerellina fitta fitta e a pensare a quanto ci si riesce a sentire soli in una città con oltre 2 milioni di abitanti... Non so perchè ma ogni volta che vado in centro il senso di solitudine si accentua...Saranno tutte queste persone che camminano di fretta con la valigetta in mano, concentrate a parlare al telefono, saranno tutti i ragazzi, le signore di mezza età, etc, che sullo skytrain, auricolari nelle orecchie e cellulare alla mano non si accorgono nemmeno di chi gli si siede vicino... Sarà normale forse, ma non ci sono ancora abituata.
La solitudine di una nuova vitaE' quasi due anni che sono qui... Certo, sono consapevole che ci vuole del tempo, tanto tempo, che tutto  questo è tipico di una grande città e forse un po' anche caratteristico del Nord-America...Fattostà che oggi, non essendo particolarmente di fretta, ho potuto osservare ancora una volta lo stile vacouverese durante una giornata infrasettimanale di lavoro e la solitudine ha bussato alle porte ripensando alla mia piccola grande Udine.
E' chiaro, sono umana, fare confronti è normale, ma come posso paragonare Vancouver con Udine? Sono due realtà totalmente diverse inserite in due contesti diversi: non è possibile confrontarli, punto! ...ma alla fine ogni tanto incappo in questo errore e la mia mente vaga pensando a come sarebbe stato essere in Italia, camminando per Udine insieme ad un'amica di vecchia data invece di essere qui, anonima, camminando sul marciapiede e vedendo centinaia di persone, ma non incontrandole davvero, perchè tutti sono immersi nei propri pensieri, con la testa altrove.
Ah...elucubrazioni verosimilmente inutili. Se continuo così fra un po' comincerò a parlare del senso della vita e del karma...meglio che mi fermi ;)
Certo, non sono comunque immune ai confronti un po' più "leggeri" se così si può dire, perchè la quotidianità vissuta a Vancouver tante volte ti riporta a vivere episodi già vissuti in Italia e spesso mi fa pensare che 5 o 10 anni fa non mi sarei mai immaginata di ritrovarmi dall'altra parte dell'Oceano...magari all'estero, ma mai in Canada probabilmente.
La solitudine di una nuova vitaDomenica sono stata all'Ikea con Diego e la mia collega Nicole... Quando ero a Udine avevano aperto da nemmeno due anni la nuova Ikea a Villesse (in provincia di Gorizia) e ricordo che è stato quasi un evento: tutti parlavano di "Ikea qua, Ikea là" ma la più vicina era a Padova, ad un'oretta e mezza di macchina da Udine! A Vancouver ce ne sono ben 2! Come cambiano le cose!
Ebbene, prima parlavo di solitudine... Ti manca l'Europa? Vai all'Ikea! L'Ikea (che qua pronunciano "Aikia") è un "porto sicuro": penso che tutte le Ikea del mondo abbiano lo stesso odore e a me personalmente odora di casa!
Non fraintendermi, caro diario, non ero e non sono quel tipo di ragazza che ogni domenica va all'Ikea sperando di uscirne fuori "illesa" sensa dissanguare il portafoglio, ma qua ha assunto un valore diverso. Probabilmente sarà che è una grande multinazionale, quindi mantengono gli standard ovunque: showroom al primo piano con tutte le camere, cucine, cose inutili che visto il costo sei invogliato a comprare, etc.. e quindi è tale e quale alla "mia" Ikea in FVG :)
Sai però qual'è la cosa che mi ha fatto riflettere? Un giorno un mio amico mi ha detto che quando va all'Ikea si sente come se fosse a casa, anche lui come me... La differenza: lui è taiwanese!
Siccome l'Ikea di domenica scorsa era quella di Richmond (l'altra si trova a Coquitlam), ne abbiamo aprofittato per andare a fare benzina negli Stati Uniti, usando il confine di Point Roberts. Come cambiano le prospettive: quando avevo 7 anni andavo con i miei genitori e con i miei nonni a fare benzina in "Jugo" (Jugoslavia all'epoca, Slovenia oggi), perchè la benzina costava (costa tutt'ora probabilmente) meno, adesso la benza la si va a fare negli Stati Uniti... Suona così strano!
A Point Roberts il confine è grande la metà di quello di White Rock e soprattutto entrambe le volte che ci sono stata, c'è quest'aria da "take it easy" che ti fa quasi (e dico QUASI) dimenticare che sei ad un confine di stato con gli Stati Uniti! I poliziotti sono severi ma ti trattano da essere umano e questa volta, che dovevo rinnovare il visto per andare in America, il poliziotto (americano) ha fatto pure delle battute divertenti: allora sanno scherzare e ridere anche loro!! Incredibile!
La solitudine di una nuova vitaCerto...è facile quando il confine "presidia" una penisola fine a se stessa dove ci sono più pompe di benzina che abitanti (ok, sto esagerando), e che per andare effettivamente negli Stati Uniti (tipo a Seattle), l'unica cosa che puoi fare è andarci a nuoto o affittando/rubando una barca... Quindi si capisce come siano più rilassati!
Ad ogni modo terrò presente questo border quando ci servirà per cose importanti: se ti trattano da essere umano è da prendere seriamente in considerazione per visti etc..!
L'altra sera Diego è stato ancora una volta eccezionale: complice il fatto che avevamo degli amici canadesi a cena, ha preparato gnocchi fatti in casa con ricotta e salvia (ovviamente ha preparato anche la ricotta!), polenta, salame con l'aceto e frico!!
Sinceramente non sono sicura al 100% che i nostri amici canadesi abbiano davvero gradito la cena... Forse i sapori erano un po' forti, forse sono abituati a mangiare fast food e cibo asiatico, fattostà che gli avanzi sono stati parecchi...
Così il giorno dopo sono riuscita a portarmi un po' di frico e polenta per pranzo al lavoro. Non so se riesco a spiegarmi ma pranzare con un qualcosa di tipicamente friulano in terra canadese è una sensazione strana, bella, bellissima, perchè è un qualcosa che ti ricorda la tua "vecchia vita", che ti riporta a casa, però è come se fosse quasi fuori posto, perchè tu invece sei in Canada, non in Friuli nella cucina della nonna...fa strano!
...ad ogni modo mi sono leccata anche le dita oltre che al piatto e alle posate ;)
La solitudine di una nuova vitaCaro diario, si nota vero la nostalgia di casa? Io non so se mi abbandonerà mai, non so se avendo un pezzo di carta che mi garantirà una certa "stabilità" (la permanent residence) e magari un figlio, cambierà qualcosa. Per ora non mi sento canadese, ne più ne meno di quanto mi senta italiana. Sono semplicemente una cittadina del mondo e sinceramente mi confonde un po', mi fa sentire sola, dispersa come un barchetta in mezzo all'Oceano in balia della tempesta.
L'Italia (e praticamente quasi tutto quello che avevo là) fa parte della mia "vecchia vita", un qualcosa alla quale non posso permettermi di pensare, men che meno con nostalgia perchè sarebbe stupido: ho scelto, ho lottato e ho conquistato giorno per giorno il diritto di rimanere in Canada, tutto quello che ho ora a Vancouver, un futuro migliore, una speranza che in Italia non avevo più.
Con fatica ce la sto facendo, sto remando con impegno anche se alle volte la corrente mi trascina dalla parte opposta perchè qua non sono (ancora) nessuno, chiunque ha più diritti di me, una corsia "privilegiata" che, com'è giusto, un cittadino canadese ha il diritto di avere rispetto ad un immigrato. Non mi lamento, questo non fa che rendermi più forte e più determinata.
Alle volte hai bisogno di un amico (più di qualche volta in verità), della parola confortante di tua mamma (via skype non è la stessa cosa e soprattutto non puoi averla nel momento esatto in cui ti serve, e poco importa se di anni ne hai quasi 30), ma sei qui e realizzi quanto questa solitudine può essere schiacciante alle volte, anche in una città di due milioni di abitanti, anche se il tuo lavoro ti realizza e il tempo in fondo non fa così schifo.
E così, per ora, mi ritrovo ancora una volta a camminare da sola nella grande metropoli affollata di persone (forse anche loro sole), di Vancouver...
Jle
La solitudine di una nuova vita
Out of topic:
Cercasi ragazza per una stanza in condivisione:
Una ragazza italiana nostra amica affitta il suo basement. Ha già due ragazzi che vivono da lei e sta cercando una terza ragazza alla quale affittare la stanza in condivisione. La stanza è molto grande, con due letti queen size e 3 armadi. L'appartamento è completamente indipendete in zona North Burnaby (Kensington) a 5 minuti dalla fermata del bus e dalla SFU e a 20 minuti dal centro di Vancouver (prendendo un solo autobus).  Perchè cerca una ragazza? Perchè, come dicevo, la stanza è in condivisione con un'altra ragazza italiana che già vive lì, mentre il terzo coinquilino (un ragazzo) ha la sua stanza indipendente.
Spero di essere stata abbastanza comprensibile, se avete dubbi o domande o siete interessati perchè volete dare un'occhio all'appartamento, lasciate pure un commento a questo post e provvederemo a darvi tutte le info necessarie :)

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