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La sottile linea scura

Da Ilgiornaledeigiovanilettori

Un convegno per ripensare il rapporto fra adolescenti e lettura e tre libri da leggere... che siate o no adolescenti!

La sottile linea scuraSi svolgerà a Bologna il prossimo 25 settembre La sottile linea scura , convegno internazionale su adolescenza e lettura, ideato e promosso da Hamelin Associazione culturale, nell'ambito delle inziative messe in campo per il decennale del progetto Xanadu, la "comunità di lettori ostinati" che ha accolto quasi 50.000 giovani lettori da 13 anni in su da molte parti d'Italia.

"Cosa significa essere adolescenti oggi? Come si può fare promozione culturale tra gli adolescenti? In base a quali criteri si scelgono le proposte di lettura per giovani lettori?". Queste, si legge nel programma, sono alcune delle domande intorno alle quali verteranno gli interventi del convegno, che prevede la partecipazione di importanti ospiti. Per la prima volta in Italia ci sarà David Bainbridge, docente di Anatomia Clinica Veterinaria all'Università di Cambridge e autore di Adolescenti. Una storia naturale; e poi Stefano Laffi, ricercatore sociale; Melvin Burgess e Marie-Aude Murail, scrittori per ragazzi; Christian Raimo, giornalista e membro del gruppo dei Piccoli Maestri, un collettivo di intellettuali che porta nelle scuole, con forme nuove, la passione per la letteratura e la lettura; per finire, i rappresentanti di Hamelin e della Biblioteca Sala Borsa Ragazzi di Bologna.

Per tutti gli interessati, il costo per la partecipazione al convegno è di € 20,00 per gli studenti, € 35,00 per bibliotecari, insegnanti, educatori, operatori culturali, genitori e curiosi, mentre per chi si preiscriverà entro il 15 luglio è prevista una quota ridotta di € 30,00.

La sottile linea scura è un evento al quale non mancherò di partecipare e che già a partire dal suo ricchissimo programma ha smosso in me curiosità, interessi e stimolato letture: dopo averlo scorso, mi sono buttata a capofitto sui libri di tre degli autori ospiti.

Il primo e più recente è Crack! Un anno in crisi , un romanzo per lettori da 13 anni in su della pluripremiata Marie-Aude Murail, di freschissima pubblicazione per Giunti.

Non si tratta di una novità in senso assoluto, trattandosi dell'edizione italiana di un romanzo pubblicato in Francia nel 2009 con il buffo titolo Papa et maman sont dans un bateau. Il tema della ripercussione della crisi economica su una famiglia di quattro persone resta però quantomai attuale anche in questo nostro 2014.

Lecito aspettarsi da Murail, che ha abituato i suoi lettori a ritratti di personaggi amabili e anticonformisti, un trattamento originale e intrigante del soggetto e protagonisti che lasciano il segno. L'autrice non tradisce le aspettative, costruisce una storia a più voci in cui la narrazione avviene in terza persona ma si modella sul punto di vista dei quattro personaggi principali, e intreccia i destini di adulti e ragazzi facendo convergere crisi personali, familiari, professionali e sociali verso un finale di cambiamenti e rinascite.

I protagonisti sono tutti sfaccettati e vivissimi e riescono ad ottenere la complicità dei lettori grazie a pochi semplici dettagli, infusi con grande maestria narrativa. Il piccolo Esteban con l'ossessione dei robot umanoidi e la paura di essere emarginato dai compagni; la giovane Charlie/Charline che costruisce la sua identità sognando di essere il personaggio di un manga che rifugge gli stereotipi; la mamma Nadine, che conosce così bene i bambini dell'asilo in cui insegna ma forse si dimentica di abbracciare i propri; e infine Marc, papà ammirato e sexy, eroico responsabile d'azienda dal passato burrascoso, che si trova ad affrontare una penosa ristrutturazione del proprio posto di lavoro tutta giocata sulla pelle dei suoi dipendenti.

Il ritmo vivace e i dialoghi brillanti strappano più di un sorriso, ma Marie-Aude Murail non scherza con protagonisti e comprimari, messi a dura prova dagli eventi; rispetta gli adulti e i ragazzi con le loro rispettive passioni, i ricchi e i poveri di spirito per le loro aspirazioni, sa raccontarne insicurezze, errori e dolori con partecipazione sincera. è un romanzo che dimostra ancora una volta come la buona letteratura per ragazzi sia in primo luogo buona letteratura, capace di parlare ai lettori di tutte le età.

Un altro autore che conosce e rispetta profondamente i personaggi di cui racconta e i suoi lettori è Melvin Burgess. Purtroppo dei suoi numerosi romanzi, apparsi in traduzione italiana fin dagli anni Novanta nelle principali collane di narrativa per ragazzi dell'epoca, solo una mezza dozzina sopravvivono tuttora in catalogo.

Con il recente Kill All Enemies , edito da Mondadori nella collana per giovani adulti Chrysalide, Burgess firma un romanzo a prima vista crudo e senza via di scampo, ma intimamente percorso da una grande umanità e speranza. Tre adolescenti difficili e una assistente sociale si raccontano in prima persona; capitolo dopo capitolo le loro voci si alternano e compongono una storia comune, lungo la quale tutti impareranno a conoscersi meglio e affrontare i propri lati oscuri.

Chris è un ragazzo di buona famiglia che fatica a rispettare le regole ed è insofferente ai compiti scolastici fino al parossismo. Rob è il classico quattordicenne insicuro e inadeguato, preso di mira da tutti i compagni, ma capace di caricarsi di grandi responsabilità in seno ad una famiglia disastrata. E poi cè Billie, violenta e imprevedibile, sicura candidata al carcere minorile e ad una vita ai margini, che però continua strenuamente a cercare degli affetti possibili. Si incontreranno, si scontreranno, finché le rispettive insicurezze e la musica li renderanno solidali.

Melvin Burgess ha scritto questo romanzo dopo aver svolto ricerche ed interviste per un programma televisivo mai realizzato sui PRU, Pupil Referral Units, un'istituzione che nel Regno Unito provvede all'educazione dei ragazzi esclusi o incapaci di frequentare la scuola normalmente. Con grande sensibilità, ma senza edulcorare le situazioni più scurrili, violente e disperate, l'autore ha costruito una storia che si legge d'un fiato, percorsa dalla sensazione di essere all'ascolto diretto dei protagonisti mentre essi si confessano, senza filtri e senza rimorsi, in tutta la loro ruvida bellezza.

Adolescenti. Una storia naturale di David Bainbridge è invece un libro da consigliare a tutti quei genitori e insegnanti che fronteggiano ogni giorno le incostanze e le imprevedibilità dei cosidetti teenagers, per dare loro una prospettiva incoraggiante e scientificamente provata che non sono i loro tentativi di comprendere ragazzi e ragazze a non essere efficaci, bensì sono i giovanissimi a rappresentare un fenomeno unico, irripetibile e pressochè incontrollabile nella storia della specie umana.

Anche agli adolescenti dovrebbe interessare l'accurata analisi condotta da Bainbridge sui processi fisici e mentali che regolano la fase della vita in cui sono immersi. Ma al di là dell'ostacolo costituito dalla forma dell'opera, scritta con linguaggio divulgativo e tono leggero, ma pur sempre con un'impostazione saggistica che accumula teorie e dati prima di giungere alle conclusioni, è forse meglio per i lettori più giovani restare inconsapevoli della miriade di cambiamenti in atto nel loro corpo, dei milioni di stimoli a cui esso si apre e della sua continua lotta per non restarne sopraffatto.

Risultato: darsi il tempo attraversare il nodo cruciale del nostro secondo decennio di vita restando più o meno indenni e imparando a gestire emozioni devastani, sensazioni inebrianti, guizzi creativi e decisioni irresponsabili, è ciò che ha permesso alla specie umana di affermarsi in tutta la sua complessità e di concretizzare il proprio progetto evolutivo.

Un bel ribaltamento di prospettiva, rispetto all'idea dell'adolescenza come crogiolo di problemi e complicazioni non necessari nel passaggio da un'infanzia felice a un'operosa vita adulta!

Quelli di cui vi ho parlato sono tre grandi autori, che con approcci diversi e stimolanti hanno raccontato l'adolescenza e scrivono per gli adolescenti. Aspetto con grande curiosità e interesse i loro interventi in occasione del convegno La sottile linea scura . E voi?


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