TECNICA (Estadio Castela, Fortaleza). Guardi Spagna-Nigeria e non puoi non pensare alla semifinale che vedrà impegnati gli azzurri giovedì. La Spagna, con poche motivazioni, gioca la sua partita contro la Nigeria favorita anche da una rete che arriva al terzo minuto dopo un’azione in pieno stile tiki-taka, otto passaggi e un rimpallo che permettono a Jordi Alba di trafiggere Enyeama e di mettere l’incontro nella direzione preferita dagli uomini di Del Bosque. La Nigeria è costretta a fare la partita, la Spagna si apposta sorniona anche se non impressiona, tutt’altro, in fase difensiva dove le trame della Nigeria trovano qualche disattenzione di troppo. In semifinale la concentrazione sarà diversa ma sicuramente Prandelli e lo staff tecnico azzurro sapranno leggere al meglio la fase più problematica del gioco dei campioni del mondo. Da parte loro i campioni d’Africa hanno limiti evidenti in fase conclusiva e non riescono ad approfittare di queste leggerezze.
Nella ripresa la ragnatela spagnola diventa quasi stucchevole soprattutto perchè giocata a ritmi bassissimi per non spendere energie. La Nigeria prova ad occupare la metà campo avversaria, prova a prendere di sorpresa Piquè e Sergio Ramos passando sugli esterni ma manca sempre l’ultimo passaggio. Ci vuole l’ingresso del nino Torres, che in questa Confederations ha ritrovato il fiuto del goal, per riscaldare l’ambiente: due minuti e al 62′ raccoglie un centro di Pedro e di testa va a centro per la trentaseiesima volta con la maglia della nazionale. La Nigeria scompare dal campo, la Spagna gestisce attaccando gli spazi. L’ultimo quarto d’ora è da partita di fine campionato che non ha più nulla da dire dove all’88′ Jordi Alba viene pescato da 50 metri, cavalca fino all’area, dribbla il portiere e segna la sua doppietta personale. Giovedì sarà tutta un’altra storia.