Voglio nascere, guardare il mondo,
chi mi insegna a camminare?
voglio rimanere in piedi,da sola,
vorrei pronunciare le prime
sillabe e ridere
per i miei successi.
Voglio giocare
con i bambini
e con le bambole
che non ho,
tante e solo mie.
Non voglio le urla
di nessuno
intorno a me:
solo giochi, musica,
baci, carezze e gioia:
chiedo troppo?
Nonna Ione portami ancora
a raccogliere
le viole nei prati
parlami sottovoce,
dolcemente,
come solo tu sai fare…
Dormi sempre vicino a me
nel tuo vecchio e cigolante
letto a barchettone,
sgridami piano,
se ti rubo le forcine
dei tuoi lunghi
e setosi capelli bianchi.
Sorridi insieme a me
se ti nascondo il tuo amato
ombrellino di seta beige,
col manico in avorio
a cui tu tieni tanto.
Dimmi che mi vuoi bene
e che me ne vorrai sempre,
anche quando tu non ci sarai più
ma mi sarai vicina per proteggermi
e guidarmi in questo pazzo mondo
di crudeli animali umani.
Rivalta, anno 1993.
La Speranza, ol/tl, 118×121 cm, Montauban, Musée Ingres (Photo credit: Wikipedia)