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La spinta al cambiamento

Creato il 10 agosto 2011 da Fissorem
Posted by Massimo Fissore agosto 10, 2011

La spinta al cambiamento

Image: tungphoto / FreeDigitalPhotos.net

Il cambiamento è lo stato naturale delle cose, nostro corpo cambia continuamente, così come l’ambiente che ci circonda si modifica ogni giorno, tutto cambia.

Anche i nostri stati interiori e le nostre relazioni interpersonali cambiano, ricerchiamo continuamente un equilibrio, che si modifica insieme alle diverse situazioni in cui siamo invischiati.

Se sei convinto/a del fatto che ogni situazione sia immutabile, ciò sarà per te causa di malessere, perché sarai rassegnato/a a conviverci, non credi di avere la forza e la possibilità di modificarla.

Se invece sei convinto/a del contrario, ovvero che hai il potere di modificare ogni situazione con il tuo intervento e la tua volontà, questo modo di pensare, ti aiuterà a vedere il cambiamento non solo come possibile, ma anche come un evento positivo e ti darà la forza per accettare un eventuale insuccesso (ti dirai “Beh… almeno ciò provato!”).

A volte cerchiamo di mantenere un equilibrio che ci dia l’illusione di un’esistenza solida e concreta, questa visione può essere fonte di angoscia, ma anche una risorsa importante, perchè ci permette di tenere ben saldi i piedi per terra, senza dimenticarci che la staticità è puramente illusoria e viene creata dalla nostra mente, che ci tiene fermi sul posto.

Per fare in modo che la nostra mente, pensi in un’altra direzione, dobbiamo affrontare il problema, interrompendo l’inerzia che ci pervade, dando spinta al cambiamento, non tanto per modificare il nostro comportamento, quanto per acquisire motivazione.

La motivazione è ciò che ci consente di avviare il cambiamento, è il carburante delle nostre azioni, che ci fa impegnare in quello in cui crediamo, senza di essa, si rimane statici e si rimanda sempre quello che si vuole fare.

L’importante è capire ciò che si vuole, essere convinti che con l’impegno è possibile arrivare al risultato sperato, il problema resta l’illusione, che tutto sommato la nostra vita ci vada bene così, se non proviamo a cambiare, non lo sapremo mai.

Tanto più la motivazione è forte, tanto maggiore è la probabilità di pianificare effettivamente un piano d’azione che ci porti al cambiamento, tenendo ben presente che intraprendere qualunque azione che lo induca, comporta la rinuncia di qualunque gratificazione provenga dal nostro comportamento attuale.

Se, nonostante la motivazione verso il cambiamento sià forte, non rinunciamo all’area di confort che ci siamo creati, attorno al vecchio comportamento, ci riuscirà difficile impegnarci per cambiare realmente.

La motivazione dipende dalla situazione specifica, che ognuno di noi ha, dalle nostre relazioni sociali e dall’ambiente in cui viviamo, è importante scoprire quali sono quelle situazioni e quei pensieri che noi “tendiamo ad evitare”, perchè ci sembrano  insormontabili, sono proprio queste situazioni che impediscono il cambiamento.

Se ci convinciamo che possiamo affrontarle, la motivazione legata a questa azione ci porterà un aumento di motivazione, che ci farà procedere nell’azione.

Conseguentemente aumenterà il senso della nostra efficacia e quindi la nostra autostima secondo un processo che si auto-alimenta, divenendo sempre più forte.

AZIONE-MOTIVAZIONE-AUTOSTIMA

Il problema di molti, che resistono al cambiamento, è la mancanza di un incentivo che ci sproni all’azione, una sofferenza psicologica, sociale ho fisica, che renda forte la motivazione:

  • Se sono obeso/a e non perdo peso, comprometto la salute.
  • Se ho dei problemi di stress fisico e mentale, comprometto la salute.
  • Se perdo il lavoro e non mi rimbocco le maniche, comprometto la stabilità finanziaria mia e dei miei cari.
  • Se faccio un lavoro che non  mi piace,  ne risente la mia salute psicofisica.

Sarebbe molto meglio, avere la possibilità di scegliere senza fretta e raggiungere il miglior cambiamento possibile.

Le previsioni personali sugli esiti di un certo corso d’azione agiscono come incentivi, se ci aspettiamo che i risultati positivi superino quelli negativi, tenderemo ad essere più motivati a lavorare per raggiungere il cambiamento, al contrario, se  prevalgano le conseguenze negative, ci opporremo al cambiamento.

Mi piace molto una frase di Henry Ford: se credi di farcela o di non farcela, avrai comunque ragione

La nostra convinzione di farcela, ci spronerà in tal senso, al contrario quella di non farcela, ci prepara al fallimento.

Molto importante è quanto chiediamo a noi stessi, se chiediamo troppo, è facile demoralizzarsi e rinunciare, se chiediamo troppo poco, è facile vedere progressi e abbandonare, molto meglio fissare obiettivi a breve-medio e lungo termine, per fare in modo che ogni traguardo, sia da stimolo per raggiungere il passo successivo.

Altro fattore che agisce sulla motivazione, è il fatto di credere di non meritare una vita felice oppure restare attaccati a un comportamento autopunitivo, compiendo azioni che ci faranno sentire in colpa, come mancare ad appuntamenti di lavoro importanti, non seguire un determinato obiettivo, nuocere a sé stessi allo scopo di punire qualcun altro.

Un’altra convinzione diffusa è pensare che vi sia troppo lavoro da compiere per ottenere un qualsiasi cambiamento apprezzabile, pensando in questo modo, alcune persone,  si scoraggiano e non iniziano neppure a cambiare.

Fine prima parte.

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