Poi ho visto PresaDiretta. Ecatombe di imprese fallite nel Nord. 30-40-50 enni soprattutto siciliani che hanno ripreso il flusso migratorio [...]
Ora, non v'è dubbio che D'Alema abbia l'aria spocchiosa, come non vi è dubbio che abbia commesso un terribile errore nel farsi fregare da Berlusconi sulla storia della bicamerale. Come non vi è dubbio che non ha fatto ciò che andava fatto (anche se questa colpa la condivide con TUTTI gli altri governi di centro-sinistra), per risolvere il problema del conflitto d'interessi.
Detto questo, trovo che sia una forzatura - legittima ma incomprensibile - ridicolizzare le rivendicazioni orgogliose di D'Alema ai governi centro-sinistra guidati da Amato, Ciampi, Prodi, D'Alema, per quanto riguarda il controllo del debito e del deficit (dai quali discendono in linea diretta il basso spread, il basso costo del servizio del debito pubblico,e quindi la possibilità di investire ogni tanto qualche euro nello sviluppo).
Forse qualcuno dimentica che sotto Amato e sotto gli altri, il centro-sinistra era arrivato ad avere un avanzo primario a volte superiore ai 5 punti di PIL. Così come qualcuno tende a dimenticare che lo spread sul bund tedesco sotto questi gentiluomini era calato tanto da sistemarsi sistematicamente sotto i 50 punti-base. E che per alcuni sia pur brevi periodi lo spread era stato addirittura negativo. In altri termini, i titoli di stato italiani a 10 anni pagavano interessi inferiori agli equivalenti titoli tedeschi.
E trovo che associare il quadretto - oleografico ma ahimé rispondente al vero - della nuova ondata di "viaggi della speranza" verso la Germania con la valigia di cartone pressato e 500 euro in tasca, con la "spocchia" e le rivendicazioni di D'Alema circa le politiche del centro sinistra, sia inaccettabile nel metodo, e incomprensibile nel merito.
E non lo dico per difendere D'Alema (del quale scrivo peste e corna dai tempi della bicamerale), ma a rimettere in funzione i "treni della disperazione" sono stati altri. Bisognerebbe cercare altrove. E, cercando bene, si potrebbe persino trovare.
D'Alema dice che bisogna ripartire dai successi delle esperienze di centro-sinistra? Niente di più incontrovertibile. Pubblichiamo in calce la tabella (Fonti: Tesoroo; Bankitalia), che mostrano l'andamento del debito durante i vari governi, dal 1993 al 2104 stimato.
Amato e Ciampi ('93) lasciano il debito al 115%. Due anni di cura Berlusconi/Dini, e siamo al 121%. Dal 1996 al 2001 governano Prodi, D'Alema, Amato. Ereditano un debito al 121%, lo lasciano al 108%. Tredici punti di abbattimento in 5 anni. Sono 2,6 punti di dimunuzione all'anno. Poi arriva il quinquennio berlusconiano, e in un contesto internazionale macro-economico invidiabile rispetto al periodo precedente, il debito viene ridotto di ben due punti. All'anno? No, in 5 anni. 0,4 punti all'anno.
Ma veniamo ai dati più di lungo periodo: il 121% lasciato da Dini nel 1995 diventa un 108 nel 2001 (fine della legislatura di cui D'Alema rivendica le virtù); dal 2001 al 2005, i governi di CDX, in un contesto unternazionale favorelole, riducino il debito dal 108 al 106.
Dal minimo storico toccato dal debito sotto Prodi nel 2007 (103,3%), arriviamo al 2013, con un debito superiore al 130%. In sei anni, il disastro. E chi ha governato, in questi 6 anni? D'Alema? No. Negli ultimi 10 anni, ha governato Berlusconi per 6 anni, Prodi per due anni con una maggioranza di tre senatori, e i cloni Monti/Letta per due anni. Si può dire? I peggiori governi dopo quelli del pentapartito di infelice memoria.
Monti passertà alla storia come il peggior premier di tutti i tempi (6 punti di aumento del debito in un anno, e crollo di tutti i parametri che definiscono il benessere (consumi, export, import, disoccupazione, potere d'acquisto, precariato, massacro delle pensioni e dei pensionati, problema esodati, lucine in fondo al tunnel).
Di poco "meno peggio" sarà quello Letta (Il Galleggiante), che prosegue sulle orme del governo Monti: 3 punti di aumento del debito, e ulteriore peggioramento dei parametri del "welfare". Dove sbaglia, D'Alema, nel rivendicare quanto fatto dai governi di centro-sinistra (incluso il suo)?
E' utile, credo, ripassare la biografia dell'antipatico Vincenzo Visco, quello che aveva lo stesso carisma di un tosa-erba:
"...La politica fiscale del governo Prodi II - essenzialmente ascrivibile a Visco - ha visto un rilevante incremento dei poteri dell'Amministrazione delle entrate nel garantire la tracciabilità di operazioni economiche e commerciali che prima sfuggivano al sistema impositivo. Ma soprattutto è nel periodo precedente (1996-1999) che Visco vara una complessa riforma fiscale che elimina numerose imposte (fra cui la patrimoniale sulle imprese) e tutti i contributi sanitari, introduce l'Irap (che non è, come spesso viene interpretata, un'imposta sul reddito di impresa), alleggerisce e razionalizza il sistema sanzionatorio, rivoluziona la riscossione e introduce il modello di dichiarazione Unico che permette il taglio drastico degli adempimenti e consente la compensazione fra debiti e crediti di imposta, procede ad una radicale riorganizzazione dell'amministrazione finanziaria, istituendo le agenzie fiscali (Entrate, Dogane, Territorio e Demanio), rende autonoma l'Amministrazione dei Monopoli di Stato riuscendo anche a varare la normativa che ha permesso la privatizzazione della produzione di sigari e sigarette.
Contestualmente, Visco condusse una forte campagna contro l'evasione fiscale che, se da un lato consentì per la prima volta il recupero di quote significative di imposte occultate, dall'altro gli costò l'ostilità di alcune categorie di contribuenti abituate ad utilizzare la tradizionale tolleranza, nonché di loro referenti politici. Venne diffuso uno slogan (coniato, sembra, da Giulio Tremonti) che definiva Visco come un Dracula preposto all'Avis (l'associazione per i donatori di sangue). Nei fatti, l'ingresso dell'Italia nell'euro fu possibile grazie alla drastica riduzione del disavanzo pubblico, portato sotto la soglia prescritta del 3 per cento (fu del 2,7) grazie anche ad un recupero di evasione fiscale pari a 0,5 punti di Pil in assenza del quale il disavanzo sarebbe stato del 3,2 per cento. Il recupero di gettito evaso continuò negli anni successivi consentendo, tra l'altro, la restituzione del 60 per cento della cosiddetta "tassa per l'Europa", pagata dai contribuenti nel 1996, che era stata promessa al momento della sua introduzione.
Dall'aprile 2000 al giugno 2001, Visco ebbe l'incarico di ministro del Tesoro. In quel periodo l'Italia ottenne dalla Commissione europea il via libera all'introduzione di un credito di imposta per i nuovi investimenti (la cosiddetta "Visco Sud"), furono portate avanti importanti privatizzazioni che segnarono la definitiva separazione tra fondazioni bancarie e banche (fu in quel contesto che si rese necessario il commissariamento del Monte dei Paschi, resistente ad accogliere le nuove regole), sancirono lo scioglimento definitivo dell'Iri, avviarono la privatizzazione dell'Eti, permisero la collocazione sul mercato - con significativo gettito per lo Stato - di un'ulteriore tranche dell'Eni, trasferirono dalla proprietà pubblica a quella privata gli Aeroporti di Roma. A Visco si deve anche l'avvio delle riforme del diritto societario e del diritto fallimentare, che furono poi stravolte ("falso in bilancio") o rinviate dal successivo governo Berlusconi. Sul versante internazionale, l'Italia ebbe in quel periodo il suo turno di presidenza del G7 e in quella sede propose un piano di aiuti internazionali ai Paesi in via di sviluppo ("Beyond debt relief") mirato ad andare oltre la remissione del debito e finalizzato a creare un fondo per la lotta contro le malattie e l'incremento dell'istruzione. Il piano ebbe un rilevante successo internazionale, anche se successivamente ne venne resa operativa solo una parte.
Tornato al governo nel 2006, Visco riprese la sua azione di contrasto all'evasione fiscale, ottenendo in poco tempo risultati molto tangibili, che contribuirono alla riduzione del disavanzo e del debito pubblico verificatesi nei due anni di governo del centrosinistra.
L'immagine di Vincenzo Visco è così rimasta legata alla sua attività contro l'evasione fiscale, e per questo motivo è stata molto apprezzata da alcuni ma temuta e contestata da altri. Alcune delle misure antievasione varate da Visco -in particolare sulla tracciabilità delle operazioni finanziarie-, abolite con impeto dal governo Berlusconi-Tremonti, furono poi da quello stesso governo in parte recuperate e reintrodotte per la loro manifesta utilità nel contrastare l'erosione del gettito tributario. Altre misure introdotte da Visco e abrogate dal governo Berlusconi sono state poi reintrodotte dal governo Monti..." [Fonte: Wikipedia]
Ma anche Visco è un pregiudicato, come Berlusconi, e per lui è pronto il "metodo Boffo". Il Geniale e Libbbero ci mettono un attimo a tirar fuori gli scheletri di Visco dall'armadio... Sempre dalla fonte precedente:
[...] I reati di Visco - Nel 2001, in seguito ad una martellante campagna di stampa organizzata dalle forze politiche avversarie, Visco ha subito una condanna definitiva per aver allestito un box di copertura del serbatoio di gas installato nel giardino della sua abitazione di Pantelleria disponendo del permesso del Comune ma non di quello della sovrintendenza. La Procura della Repubblica aveva chiesto l'assoluzione a causa della contraddittorietà delle norme di riferimento che avevano indotto in errore il tecnico che dirigeva i lavori [...]
Per chiudere, vorrei ricordare un'altra cosa: i treni della speranza nascono nopn dalla spocchia di D'Alema, ma dai costi enormi di evasione e corruzione, che hanno generato dati di bilancio strutturalmente devastanti. E questi hanno costretto il governo Berlusconi - in un estremo, quanto inutile tentativo di salvarsi le chiappe - a varare e/o accettare due forche caudine che, se non abbatturte in fretta, faranno tornare il nostro paese non solo sui treni della speranza, ma addirittura ad una economia primaria, di addetti all'agricoltura, alla pastorizia, e alle industri estrattive.
Queste due mostruosità giuridico-economiche impediscono qualsiasi politica di bilancio anti-congiunturale. Obbligano ad adottare politiche pro-cicliche. Continueranno ad arricchire gli Herr Mueller da Monaco di Baviera a Lubecca. E a rimettere in moto l'Italia del tristissimo Nino Manfredi di "Pane e cioccolata". Altro che la spocchia di D'Alema...