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la sposa promessa

Da Guchippai
la sposa promessa
fatta eccezione per la pellicola d'animazione vista a Lucca, era da un secolo che non andavo al cinema e ne avevo proprio voglia! così domenica pomeriggio ho scelto fra le proposte del cinema del centro e mi sono avviata abbastanza convinta di quello che facevo per andare a vedere questa polpetta... cioè, questo film. che dire? tutti pazzi, a voler essere generosi. ma mica di quei pazzi simpatici che almeno ti strappano qualche risata, no, questi sono pazzi da manicomio. vabbè, dai, facciamo le persone serie... la trama giro intorno a Shira, diciottenne appartenente alla comunità chassidica di Tel Aviv, e qui già è stata dura, nel senso che ogni volta che inquadravano un telefono, un rubinetto o un'automobile trasalivo, dal momento che mi pareva di stare immersa in pieno medioevo. PERO': il mondo è bello perchè è vario, perciò se questi si vogliono devastare palle e ovaie vivendo in questa maniera chi sono io per impedirglielo? dunque. Shira dovrebbe formalizzare il fidanzamento con un tipo che ha visto per la prima e unica volta davanti al banco dei latticini al supermercato, e pare che la cosa la esalti al massimo; purtroppo la sorella incinta muore di parto e da ciò ne consegue che il fidanzamento viene sospeso. la madre di Shira, inconsolabile per la perdita della figlia maggiore, alla prospettiva che Yochai, il genero, sposi una donna belga e si trasferisca in Europa portandosi dietro il bambino e privandola così del suo unico conforto, propone che invece Yochai sposi Shira. lei prima dice di no-assolutamente-no, poi ci ripensa e pare accettare per puro senso del dovere perchè è la cosa migliore per tutti, e infine pare che accetti perchè si è innamorata di Yochai, per cui alla fine tutti vissero felici e contenti. vogliamo parlare di Yochai? questo, come un salame, si fa accoppiare a destra e a sinistra da madre e suocera senza un barlume di partecipazione (e all'unico che dimostra viene smerdato da Shira in fase no-assolutamente-no). insomma. andate a farvi tutti quanti una canna sotto il viale, che almeno vi divertite un po' di più. anzi, a saperlo prima ci andavo pure io invece che spendere i soldi del biglietto.

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