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In realtà la sposa resta ben più del previsto dalla parrucchiera. L’allarme per andarla a prendere suona alle 16. Il minicorteo è formato dalla macchina del Signor Emmegi con moglie e figlie sul sedile posteriore, Monia, le sue nipotine Hanin e Kenza sul sedile anteriore; segue la Golf di un locale che lavora a Brescia; all’entrata di El Mida il minicorteo improvvisa un po’ di casino, dandoci di clacson il più possibile.
La sposa è trasformata, è talmente truccata che sembra una diva di Bollywood . Arriviamo a casa sua producendo più decibel possibile con i clacson delle due auto. La famiglia la accoglie con il braciere dell’incenso, la musica, i tipici urli delle donne. Per un po’ si balla, essenzialmente le donne. Dopo un po’ ce ne andiamo brevemente a casa, a prepararci per il clou del pomeriggio, l’arrivo del corteo dello sposo.
Improvvisamente un urlo: “arrivano!”, il corteo è comparso in fondo al rettilineo che porta al villaggio, tutti corrono fuori di casa. Il corteo è formato ad una ventina di auto, camionette, moto, camion, furgoni, e tutti che suonano, urlano, gridano, alzano lo stereo al massimo. Hanno portato tutti i doni della famiglia dello sposo. Si sono portati due musicisti che ci danno di piffero\trombetta e tamburo.
Una volta che il corteo dei parenti dello sposo ha portato dentro l’oro e tutti i doni, per una mezz’oretta si scatenano le danze, sotto la regia del deejay, la musica pompa che è un piacere, unico maschio partecipante al ballo è lo sposo, viene rispettato lo schema “femmine di qua, maschi di là”, battitore libero il Signor Emmegi, con due macchine foto al collo. La Signora Gi partecipa alle danze. Nella calca incontro J., una donna che abbiamo conosciuto ragazzina nel 1992, molto studiosa, ci piaceva un casino. Purtroppo dopo tanto studiare si è sposata male, per meglio dire la sua famiglia l’ha fatta sposare male, ora è divorziata, dopo avere incassato un fracco di botte, il marito la picchiava anche in pubblico. Per lo meno lavorativamente le è andata meglio, ha un lavoro di responsabilità per il ministero dell'istruzione a Nabeul, da poco è stata promossa dirigente . Mi piacerebbe potere parlare un po’ con lei, avere il suo punto di vista sulla situazione del suo paese dopo la rivoluzione.
Intanto in cucina fervono i preparativi per il cous cous collettivo, le signore che lo preparano sono un casino simpatiche, anche se non ci capiamo manco per niente. E' incredibile come siano riuscite a fare un cous cous così buono per così tante persone. Per primi vengono serviti i maschi, grandi e piccini, e le donne tutte sedute ai loro posti. Poi tocca a loro, e i maschi fuori dal cancello.
Durante la cena la sposa viene condotta nella stanza dove sono stati accumulati i doni per gli sposi. Il Signor EmmeGi viene invitato a fare una foto. Ed esegue il compito con il consueto entusiasmo. Nel frattempo è arrivato un giovane uomo con cartellina, colui che registra il contratto di matrimonio, davanti a lui si siedono gli sposi e alcuni uomini, probabilmente i testimoni. Certo, in questa situazione siamo un pò delle mosche bianche (anche se molti ci sonoscono da anni) non bisogna temere di essere al centro dell’attenzione e venire osservati, specialmente se si è donna, in quel caso la radiografia è pressochè continua.
Terminato il contratto, il corteo della famiglia dello sposo riparte al contrario, portando via verso la futura casa degli sposi tutti i doni, sia quelli portati da loro che quelli acquistati dalla famiglia della sposa, il corteo che porta i doni verso le auto è accompagnato dai due musici assoldati per l’occasione dalla famiglia dello sposo, che suonano a stecca. La sorveglianza della bambina dal nome spagnolo è come al solito ardua, la figlia tende a volere esplorare il mondo circostante, dimenticando regolarmente di avvisare i genitori dei suoi allontanamenti. Il Signor EmmeGi è contento della curiosità della figlia, ma dicesse quella parolina giusta al momento giusto!
Una volta che il corteo è ripartito scende la calma, insieme alla sera che viene. Monia ha trasferito la nostra quota di cous cous a casa, dove mangiamo in tranquillità, lontano ma non troppo dal casino della festa, che sento continuare dal balcone, dove sono uscito a scrivere. Per oggi basta così, solo Noa torna ancora alla festa dopo cena, per mano a Monia. (CONTINUA...)
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