Per me che mi sono presa questo Settembre per "vedere come va" e inizio questo Ottobre con uno spirito strano. L'Ottobre delle speranze e delle attese, lo voglio chiamare. Ma anche dei nuovi inizi, dei ritorni, dei pensieri. Lo voglio prendere così, questo nuovo Ottobre che mi si prospetta davanti, come fosse l'anno nuovo. Il mio Gennaio, il mio Capodanno. Ho sempre rifiutato i buoni propositi del pieno inverno inoltrato, quando hai alle spalle un lavoro già cominciato, e sei pronto a terminarlo e già puoi tirare un bilancio di metà percorso.
Che senso hanno i buoni propositi fatti con la stanchezza sulle spalle di 3 mesi di lavoro, a Gennaio al massimo puoi dare una raddrizzatina alle cose, ma mica puoi stravolgere e buttare all'aria ciò che hai già combinato. E così i buoni propositi li scrivo ora, ma dentro di me, che tanto a buttarli giù nero su bianco poi non si rispettano mai.
Meglio scriverseli dentro, nel profondo, una sorta di patto con se stessi per mettersi alla prova. Certo che, per rispettarli, l'aiutino da fuori mi servirà.
E quindi in bocca al lupo a me, e a voi, e alla stagione del fare. Che sia rigogliosa come neanche la primavera sa fare.
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