Dieci storie e altrettanti ritratti di donne. Racconti ironici e dissacranti, drammatici e nostalgici, in cui la tecnologia è una presenza talvolta discreta, talvolta ingombrante, paurosamente vitale o realisticamente accessoria. È strumento di lavoro, possibilità di incontro, canale di informazioni, opportunità di confronto, mezzo di evasione. E queste dieci donne ne vivono, per dovere, per piacere o per semplice caso, tutte le trappole così come tutti i vantaggi, intrecciandovi le proprie storie che, comunque, in definitiva, sono anche le nostre.
La RecensioneDieci brevi ritratti di donne contemporanee, diverse per età e abitudini, ma accomunate tutte dalla voce della loro autrice. Potrebbe sembrare un appunto negativo, ma in realtà non lo è: la prosa di Viviana Picchiarelli è capace di toccare toni e corde differenti, passando da un racconto all’altro attraverso vari registri: ironico, drammatico, didascalico e malinconico, in perfetto accordo con la vicenda narrata. Mi sono trovata a sorridere davanti ai tentativi della protagonista di Grasso che cola di creare un blog per condividere con il mondo le proprie ambizioni dimagranti e a immedesimarmi nella giovane libraia dai capelli rossi che sbircia di nascosto le abitudini dei lettori-clienti in Emozioni di carta (forse, tra tutti, il racconto più riuscito).
Ho apprezzato la scelta degli aforismi che introducono ciascun racconto, capace di spaziare dalla comicità pop di Geppi Cucciari alla classicità di Esopo, da un abituée dei frasari come Oscar Wilde alla tennista Martina Navratilova: mi sembra una spia della volontà di trarre ispirazione dal maggior numero possibile di fonti, per dare ancora più spessore ai racconti di vita quotidiana.
C’è però un rovescio della medaglia: nonostante si tratti di un libro ben scritto, che si legge con piacere, se non ci si prende una pausa tra un racconto e l’altro alternandolo ad altri tipi di lettura si ha l’impressione di trovarsi davanti a un’unica donna che vive tutti i racconti, una donna che ha studiato (o studia) discipline umanistiche e si trova catapultata di volta in volta in vite differenti, ma tutte ugualmente precarie, fragili, solitarie e prive di figure maschili che riescano a lasciare un segno positivo del proprio passaggio.
Questo ci porta a quello che secondo me è il vero punto debole di una raccolta di racconti che, stando alla prefazione, dovrebbe essere (anche) un excursus sul digitale al femminile: le protagoniste sono tutte utenti occasionali e impacciate della rete e della tecnologia; frequentano un orizzonte ristretto, che comprende Facebook, qualche blog, i più comuni strumenti di lavoro online (come l’email e i siti di annunci). Il web, insomma, vissuto come fuga da una situazione personale difficile o noiosa o, tuttalpiù, come strumento di lavoro malvolentieri utilizzato. Così la protagonista di Chi ha paura del pannolino? consulta in pausa pranzo i mommy blog, ma senza interagire con le community che vengono solitamente a crearsi online sull’argomento, mentre quella di Grasso che cola non riesce a vincere, oltre ai propri limiti personali, l’indecisione nella scelta di una piattaforma per l’apertura del proprio blog senza l’assistenza del fratello tecnologicamente più esperto.
E si prosegue così: donne che fanno aprire la pagina di Facebook aziendale dalla nipote della socia, che preferiscono comunque carta e pennarelli colorati ai programmi di videoscrittura, che condividono su Facebook pezzi della propria anima e si stupiscono di non aver impostato i filtri della privacy in modo da tutelarsi dagli occhi indiscreti degli estranei. Nessuna sistemista, professionista del web, nemmeno una vera blogger o una semplice appassionata di nuove tecnologie. Figure soltanto tratteggiate, queste, che compaiono solo di sfuggita e non sono mai al centro della storia. È realmente così sconfortante il rapporto tra le donne italiane e la tecnologia? Forse sì, ma mi sarebbe piaciuto vedere descritta dalla bella scrittura di quest’autrice anche il ritratto di una o più donne a proprio agio con la rete e le sue potenzialità.
Dettagli del libro
- Titolo: Reale Virtuale – Ritratti di donne nell’era digitale
- Autore: Viviana Picchiarelli
- Editore: Bertoni Editore
- Data di Pubblicazione: 2012
- Collana: Women @ work
- ISBN-13: 9788897593035
- Pagine: 201
- Formato – Prezzo: 12.00 Euro