Se ne parla già da alcuni anni, di stampa in tre dimensioni, e dai primi prototipi funzionali, di acqua ne è passata abbastanza sotto i ponti. Si tratta di una tecnologia che, senza dubbio, ha potenzialità notevoli in quanto ad abbattimento dei costi e possibilità di rivoluzionare, dalle basi, il senso della fabbricazione e della compravendita, soprattutto di certe categorie merceologiche.
Con tutta probabilità, il più importante passo in avanti fatto è stato proprio quello di iniziare a concepire la stampa 3D non più solo come strumento per la prototipazione industriale, ma anche come dispositivo in grado di replicare oggetti, in quantità minime così come in grandi stock, con notevole abbattimento dei costi, minando così, come è stato scritto in un editoriale del 2011 su «The Economist», le economie di scala.
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Parlando di stampa 3D è impossibile non parlare anche di scanner 3D. In questo senso, Makerbot ha presentato di recente il suo primo scanner 3D “da scrivania”. Si chiama The Digitizer, costa 1400 dollari ed è in grado di effettuare una scansione, e produrre un file pronto per la stampa, in 12 minuti.
Il principio di funzionamento è tanto semplice quanto efficace. Vengono acquisite tante immagini dell’oggetto, mentre lo stesso ruota su una sorta di piattaforma girevole, ed è possibile scansionare oggetti che misurano fino a 20x20 cm.
Le premesse ci sono tutte. Continueremo a seguire i progressi, quasi tumultuosi ormai, di questa innovazione che continua a promettere una rivoluzione epocale.
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