Prima di fare il primo lancio in cerca di un Big Pike, vi postiamo il quinto capitolo della serie di interviste a dieci autocostruttori italiani. Nel mezzo del cammin… Shikey Lures si racconta all’Anonima Cucchiano e ci mostra i suoi lavori. Siamo certi gradirete la lettura, noi adesso andiamo a pesca!
1. Da quanto peschi?
Ho venticinque anni e ho avuto la fortuna di imparare l’arte del “lurebuilding” a Centocelle dove ho sempre avuto modo di confrontarmi con altri costruttori (Manfredo Merolini e Danilo Serreli) che mi hanno avviato con la loro teoria ed esempi pratici.
2. Quando hai iniziato a costruire?
Ti ricordi la tua prima creazione? La mia prima creatura fallita era una cavalletta fatta per imitare mio padre che pescava i cavedani con quelle vere sul basso Basento, quella riuscita uno slider in polistirolo e stucco a legno rivestito col vinavil.
3. Perché hai iniziato ad autocostruire?
Ho iniziato a costruire prima, per colpa delle esche perse nei canneti, e poi per avere in cassetta esche che non potevo acquistare in città ma solo in rete… Non sono io che ho scelto questa passione è stata lei che ha scelto me, avendo a che fare con gente che letteralmente mi lascia senza artificiali per pescare. Oggi costruisco, come tutti, solo perché mi piace! Il mio laboratorio è il primo laboratorio sperimentale di autocostruzione di esche aperto a tutti a Roma, in via casilina 1018 dove chiunque può realizzare con i miei attrezzi le sue idee… (Applausi! N.d.R.)
4. Quando peschi che tecniche pratichi, dove e rivolte a che pesce?
Le mie tecniche preferite sono la pesca alla trota con i crank e la pesca al luccio dove è possibile pescarlo top water, ma mi affascina molto la pesca a cavedani con i light jerk. Sogno di predere una mega-spigola e un mega-perca con le mie esche.
5. Qual’è il tuo più grande vizio?
Il mio più grande vizio è cedere alla noia. Rimandare tutto e non fare nulla almeno per un po’ della mia giornata .
6. Qual’è il materiale che ami di più? E quale tecnica di costruzione?
Non faccio esche stampate in resina per scelta, ma solo in legno. Il mio metodo è quello degli anelli a vite nell’Ayous ma spesso uso la balsa per ottenere il nuoto voluto, soprattutto con esche piccole.
7. Nel corso degli anni produttori e tecnologie hanno migliorato molto le nostre attrezzature da pesca, per te qual’è stata la novità più utile e rilevante?
Le vere esche innovative secondo me negli ultimi cinque anni sono il lipless argento da 13 gr Geologic e il Sea Rock jig da 13 gr, sono 2 prodotti veramente universali si possono lanciare ovunque o meglio io li lancerei ovunque fiducioso di scappottare.
8. Qual’è l’elemento che conta di più nel successo di un artificiale? Colore e realismo, equilibrio dei pesi e vibrazioni, forma e sua idrodinamica?
La cosa che conta nelle esche “solide” sono le vibrazioni, il nuoto, la jerkata; quindi prima di tutto il movimento. In ogni caso mi attengo a delle linee guida sui colori e sulla loro resa in ambienti situazioni differenti. Per me i colori contano ma solo se sono equilibrati fra loro…
9. Quanto tempo dedichi all’autocostruzione? E quanto alla pesca?
Vorrei dedicare tutto il mio tempo alla progettazione prima che alla costruzione, di esche in legno, ma teoria lavoro manuale e collaudo necessitano di parecchio tempo ciascuno.
10. Qual’è la tua marca di esche artificiali presente sul mercato preferita?
Le mie marche preferite di esche oggi sono la Dorado e la Salmo.
11. Qual’è il tuo sogno di costruttore di esche?
Il mio sogno da costruttore di esche è diventare “vintage” perché amo il legno.
12. Se potessi scegliere un altro costruttore a cui affiancarti, presente o passato, il più bravo, chi sarebbe?
I costruttori italiani più bravi per me sono Cobra, Kingz e Lorenzo Rocchigliani, tra quelli stranieri amo i serbi perché hanno stile rimanendo semplici e funzionali, non sono mai troppo stravaganti.
13. Che consigli daresti a chi si avvicina all’autocostruzione? E con quale imitazione partire?
Ai nuovi costruttori consiglio di provare a costruire e pescare con grandi jerk ed esche di superficie! Così ho ottenuto le più belle soddisfazioni che ho provato in questi anni! E posso solo immaginare che spettacolo dev’essere agganciare un predatore marino in superfice con la propria creazione. . .
Lasciaci qui di seguito i recapiti per coloro che vorranno contattarti e vedere i tuoi lavori:
Le mie esche sono tutte a tiratura limitata e il materiale di base è il legno che ormai sta scomparendo del tutto tra i produttori…
Il mio contatto facebook è Shikey Lures l’email [email protected]