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La stanza delle piante

Da Fluente

La stanza delle piante

Buongiorno amici del verde,abbiamo la fortuna di possedere un soggiorno spazioso? molto luminoso?bene, possiamo fare di tutto. Le grandi vetrate infatti non solo lasciano entrare ampie porzioni di cielo ma permettono alla luce naturale di non dimenticare nessun angolo.

Uno spazio così ampio, totalmente aperto, sembra sul principio difficile da risolvere e da riempire, mentre può, con le piante, trasformarsi in un palco della fantasia.Ci consente infatti di sbizzarrirci: disponendo piante in vaso a terra, con la funzione di creare una quinta; sparpagliando qua e là piantine fiorite per dare colore e fare allegria; facendo scendere dal soffitto dei cestini con specie ricadenti, per dare a tutto l’insieme l’impressione di una perfetta scenografia. Per questi ultimi la soluzione ideale è fissare una barra in legno o in ferro dipinto alla quale agganciare i vasi a sospensione senza obbligarli ad una posizione fissa. Si può ad esempio cominciare con l’appendere un solo cestino di Filodendron scandens e poi continuare: il che significa aggiungerne magari uno di Hoya,dalle foglie carnose e dai fiori bianchi,con il centro colorato di porpora, visibile bene solo se si guarda all’insù. A questo genere che,passatemi il termine, “ricadenti con grazia” appartiene anche la Columne dai particolari fiori scarlatti e dalle piccole foglie cerose; e così la Campanula Isophylla che da agosto a fine anno fiorisce gruppetti di delicate stelline bianche, azzurre, rosate, secondo varietà. Se invece si vuole bandire qualsiasi leziosità, dai cestini appesi possono ricadere tante altre specie che nella foglia raccolgono tutto il loro valore ornamentale. E’ solo una questione di combinazioni.Ci piacciono le piantine fiorite da sistemare sulla pedana o su un gradino? Allora lasciamo che le ricadenti assumano un ruolo più austero e rivolgiamo la nostra attenzione al Falangio, alla Felce, al Ficus pumila, al Pothos, alla Tradescantia e a tutte le edere. A terra, invece, può stare bene anche una pianta, dall’aspetto più consistente, che separi senza nascondere: completa di un semplice portavaso di vimini o di uno più ricercato in maiolica, si accompagna bene sia ai vasi appesi che ai piccoli appena appoggiati. Ben vengano in questo caso una Fatsia japonica, un Limone, un’Aralia. Il gioco del cambiare secondo la stagione affidiamolo alle piante da fiore: petunie bianche o rosse in estate, cui far seguire nell’autunno ciclamini ed eriche o violette Saintpaulia. A primavera non c’è che l’imbarazzo della scelta, possiamo deciderci per profumate bulbose come i narcisi, i giacinti, i muscari; oppure optare per begonie ed azalee, fino ad arrivare al momento in cui il bel tempo le chiamerà tutte di nuovo all’aria aperta. L’importante è che ognuna, giochi il suo ruolo, non in competizione, cercando di attirare l’attenzione esclusivamente su di sé, ma in collaborazione con le altre in modo da ottenere un colpo d’occhio unico ed armonico che assecondi l’arredamento, puntualizzi i colori di fondo, ammorbidisca le linee architettoniche troppo rigide.
Insomma un risultato costruito ed ottenuto seguendo una regìa invisibile che nello stesso tempo fa pensare a qualcosa di facile, anzi casuale. Come dire che la parola d’ordine dello stile è sempre “Naturalezza”.E con questo termino, saluto Cinzia di Vieste che ci ha riempito di complimenti, troppo gentile, un abbraccio a tutti.

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