In viaggio di nozze optano per la Repubblica Dominicana: tutto bello, tutto divertente finchè la sera prima di partire un losco tassista li porta a una sorta di discoteca abusiva dove si festeggia selvaggiamente.
I due si ritrovano rintronatissimi in albergo senza avere la minima idea di come ci siano arrivati ma non c'è tempo di farsi troppe domande perché si deve ritornare a casa.
Dopo qualche tempo la bella (?) notizia : nonostante tutte le precauzioni Samantha è rimasta incinta durante il viaggio di nozze.
Solito tran tran: notizia ad amici e parenti, ecografie di controllo ma c'è qualcosa che non va.
Samantha è vittima di strane crisi nervose ( tipo spacca a mani nude i pesantissimi vetri di un SUV in un supermercato),c'è il prete che ha uno sbocco di sangue alla sua presenza e tutto questo prelude all'apoteosi finale.
Eh si, sorpresa delle sorprese: sta arrivando il figlio del Gran Cornuto....
Come al solito, come nel peggiore dei deja vu , esce un mockumentary al cinema , o meglio un found footage, io continuo a dire che mi stanno sulla punta dell'esofago, eppure sto qui a vederli e a commentarli.
Stavolta però c'è la giustificazione, seppur parziale: i due registi Matt Bettinelli Olpin e Tyler Gillett responsabili de La stirpe del diavolo sono gli stessi che hanno diretto uno dei segmenti di V/H/S , quel 10/31/98 che non si distingueva troppo per originalità ma raggiungeva senza dubbio il suo scopo: quello di mettere strizza usando le armi solite del found footage , cioè urla, strepiti, telecamera colta da raptus di delirium tremens e inseguimenti ad alta velocità all'interno di una casa presumibilmente stregata, viste le canoniche mani che escono dalle pareti.
Replicare negli ultimi venti minuti di questo film, tutta la caciara che avevano usato come metodo espressivo o meglio come corpo contundente in 10/31/98.
Per quanto riguarda la prima parte il mare è rigorosamente in bonaccia: nulla da segnalare se non i soliti trucchetti da regista de paura che qui vengono sparsi a piene mani.
Il difetto fondamentale de La stirpe del male sta proprio nel manico: non tanto come regia, perché i due usano decentemente la cinepresa, ma quanto in una sceneggiatura spartana, povera di suggestioni e di sfumature che ondeggia continuamente tra Rosemary's baby e lo stile dei vari Paranormal Activity e relativi epigoni.
Non si capisce perché roba come questa riesce a trovare sbocchi nella distribuzione italiana e invece per vedere roba come l'ultimo di Ti West o anche Wolf Creek 2 i fans sono costretti a fare i salti mortali.
La stirpe del diavolo è una copia sbiadita di una copia di una copia di una copia su cui è inutile sprecare troppe parole: l'unica cosa che si salva è la protagonista , Allison Miller, bravina e anche molto bellina che in qualche frangente mi ha ricordato la giovane Diane Lane.
Zach Gilford nella parte di Zach ( la fantasia al potere) è invece insopportabile con questa mania di riprendere tutto dalla A alla Z.
E basta ! E posala 'sta telecamera! E cerca di vivere una vita normale!
Non ti lamentare se poi arriva il figlio del Gran Cornuto in persona ad appenderti a un palo per i testicoli a testa in giù.
Te lo meriti....
( VOTO : 4 / 10 )