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La grande festa cristiana del Natale, che si celebra il 25 dicembre d'ogni anno, nei primissimi tempi non era ovunque solennizzata nel medesimo giorno poichè le opinioni erano discordi nel fissare la vera data della nascita del Redentore.
Presso gli Orientali, infatti, tale solennità ricorre il 6 gennaio sotto il nome di "Teofania", commemorando questo giorno la duplice apparizione di Cristo, cioè la sua venuta sulla terra, e la rivelazione della sua divinità ai Magi. Si vuole che l'istituzione della festa liturgica del Natale sia stata introdotta dal Papa Telesforo verso l'anno 138, ma è più probabile che sia entrata in uso dall'epoca in cui sorse la Chiesa, dovendo i fedeli osservare la commemoraizone di quel mistero di pietà che fu il primo atto della misericordia e dell'amore divino per gli uomini.
La data del 25 dicembre venne fissata da Papa Giulio I (IV secolo), il quale fece praticare diligenti ricerche negli archivi dell'Impero custoditi in Roma, per determinare l'epoca del censimento ordinato dall'imperatore Cesare Augusto. Da tali scrupolose indagini risultò che il significatico avvenimento della nascita di Cristo si sia in realtà verificato il 25 dicembre.
Dal VI secolo fu permesso ai sacerdoti di celebrare tre messe (l'uso esisteva già prima del IV secolo nella ricorrenza del Natale). Queste funzioni erano dette: la prima, della notte; la seconda dell'aurora; la terza, del giorno. Nel Medioevo, per rendere più splendida la festa, si officiavano i cosiddetti "misteri", che erano rappresentazioni drammatiche di scene tratte dalla storia sacra. Si recitavano sulle piazze, nei chiostri, nelle chiese stesse e duravano spesso, diversi giorni.
Purtroppo non mancò di introdursi in queste manifestazioni anche l'elemento comico, esagerato talvolta fino al grottesco e fu così che, sotto questo punto di vista, i "misteri" degenerarono, specialmente in Francia, ove furono proibiti dal Parlamento nel 1548. A quell'epoca il popolo cantava i "Natali", cioè brevi e commossi cantici accompagnati dall'organo, ricordanti i canti dei pastori alla nascita di Gesù Cristo. La festa del Natale era soprattutto motivo di allegrezza popolare; si organizzavano processioni, s'intonavano inni e si facevano festini.
Oggi, fra i vari costumi natalizi comuni in quasi tutti i paesi cattolici, sono rimasti cari alla tradizione: la Messa di mezzanotte e il Presepio. Il termine latino "praesepium" (da "prae": innanzi e "saepes"": recinto) vorrebbe propriamente indicare la stalla e anche la mangiatoia che di solito si pone nella stalla, e ancor più particolarmente la greppia nella grotta di Betlemme dove, secondo la tradizione evangelica, fu adagiato Gesù Bambino. Con il tempo, il significato della parola italiana "presepio" si è esteso anche all'apparato che si dispone nelle chiese e nelle case per ricordare simbolicamente la nascita del Redentore.
Tale raffigurazione plastica costituisce la nota più gentile e più cara del rito cristiano e specialmente cattolico. A San Francesco d'Assisi è attribuita la pia consuetudine di costruire a Natale la scena dell'evento mistico, ma sembra, per notizia vaga ed incerta, che il primo presepio comparisse a Napoli nel 1025, nella cappella di Santa Maria al Praesepe.
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