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La storia dell’umanità è antica e si ripete. Forti del fatto che l’italiano non ha memoria si rilancia come novità una minestra riscaldata. L’uomo qualunque, indignato, rialza la testa. Quando la stalla è vuota.

Creato il 06 maggio 2012 da Slasch16

La storia dell’umanità è antica e si ripete. Forti del fatto che l’italiano non ha memoria si rilancia come novità una minestra riscaldata. L’uomo qualunque, indignato, rialza la testa. Quando la stalla è vuota.L’uomo qualunque, la maggioranza silenziosa, chiamatelo come volete in sostanza quello che non si espone mai, è il responsabile maggiore di vent’anni di fascismo, cinquant’anni di Democrazia Cristiana e di quasi un ventennio di berlusconismo.
L’uomo qualunque una volta liberato dalla Resistenza, dagli alleati, da mani pulite o dal governo dei tecnici, colui che non aveva mai partecipato in attesa dello sviluppo degli eventi una volta impoverito dalla guerra o dalla crisi si sente truffato ed indignato.
Ne ha tutto il diritto, secondo lui, perchè non avendo mai partecipato si sente innocente e quindi puro ed intonso e pretende il potere criticando il sistema che ha contribuito a far prosperare.
Riprendo da: Guglielmo Giannini, Grido di dolore, in “L’Uomo Qualunque”, II, n. 25, 8 agosto 1945 (di David Bidussa)

Anche nel dopoguerra c’era un Italia profonda insoddisfatta e impoverita: non aveva partecipato alla guerra e si sentiva truffata. Un sentimento di chi si sente innocente e pretende il potere, perché puro da ogni stortura del sistema che criticava. Ma che aveva votato, sostenuto, e da cui si era nutrito. Nasce l’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini, che esprimeva, allora come oggi, quel vento dell’antipolitica duro a morire.
C’è chi non ha partecipato alla guerra e men che meno alla Resistenza, chi si è astenuto perchè è tutto uno schifo e chi senza mai esporsi in prima persona ha criticato tutto e tutti, da destra a sinistra e dall’alto in basso.
Sono gli innocenti del disimpegno che una volta terminato il rischio della galera fascista o del regime piduista vogliono fare piazza pulita di tutte le contraddizioni, le vergogne, le debolezze che l’essere umano porta con se da quando esiste.
Sono gli unici che possono farlo perchè non avendo mai partecipato non hanno colpe, non hanno mai sbagliato e possono sentirsi migliori degli altri.
Rimane un problema di fondo ed è il fatto che chiunque si muova, si astenga, creda in un ideale, decida improvvisamente di partecipare, scelga la politica o l’anti politica si muove comunque dentro lo stagno globalizzato del capitalismo finanziario parassita sfruttatore e speculatore il quale domina dal comunismo cinese all’imperialismo dell’occidente.
I novelli Bartali del: gli è tutto da rifare, hanno ragione, li condivido anch’io.
Solo che io penso che vada demolito, cambiato, il capitalismo sfruttatore e parassita di destra e di sinistra e che venga finalmente messo al centro del cambiamento l’Uomo e la Politica mentre l’uomo qualunque innocente ed intonso pensa che sia sufficiente una battaglia per l’acqua pubblica, il NO tav, la raccolta differenziata e quando la cosa si fa grande una bella Class Action.
Sono convinto che se non si cambia il sistema globale, non si condiziona il capitalismo finanziario, le banche, gli speculatori e tutto quello che sappiamo domini nel mondo, compresa la politica succube o complice, puoi avere le migliori idee del mondo, i migliori progetti, i migliori propositi, ma sarai sempre condizionato se non vittima, come lo siamo adesso, dei poteri forti della finanza globale.
Questa enorme mafia economica e dedita al profitto che prospera e si amplia sulle disgrazie degli altri e quindi crea, determina crisi economiche spaventose che mettono in ginocchio interi continenti.
Dai loro server, dai loro computer, dai loro pc, decidono che deve fallire, quanto devono pagare gli Stati e quindi le masse per aumentare i loro profitti e chi questa settimana deve rischiare il fallimento e chi no.
Come ho già scritto un impiegato qualsiasi, magari con il contratto a termine, della Goldman sachs se clicca invio distrattamente può far fallire uno Stato, un continente.
Quindi se il progetto non è strutturato politicamente, se l’ideale politico di destra o di sinistra non è sostenuto da un progetto compiuto con radici ben salde da una parte o dall’altra non si può pensare di cambiare le cose senza abbattere il vero colpevole della situazione che non è il politico corrotto o il partito che non soddisfa le esigenze dell’ uomo qualunque indignato che non ha mai partecipato o deluso dalla vecchia politica e che si ritiene migliore perchè non si è mai sporcato le mani. E’ proprio questa, per assurdo, la sua colpa il fatto di non essersi mai impegnato in prima persona e per aver permesso a questo sistema corrotto, bacato, ingiusto, di dominare in lungo ed in largo.
Io posso anche sbagliare tutto, ci sta ed è il rischio che corre chi partecipa e si impegna, i miei riferimenti sono a sinistra e precisamente il marxismo formato da studi, teorie, progetti e proposte che vedono al centro l’uomo.
Altra cosa è riuscire a realizzare il progetto ma, quello che è certo, è che il marxismo mette al centro il problema del capitalismo, produttivo e sfruttatore prima, un secolo fa più o meno, finanziario parassita e speculatore oggi con l’aggravante della globalizzazione, del liberismo che affida al “mercato” la guida del mondo.
Noi, la massa globale, viaggiamo nei pullman forniti, imposti, dalla finanza parassita con alla guida il mercato e come secondo pilota il liberismo e finiremo nel burrone o nella scarpata ma le multinazionali che ci hanno fornito i loro pullman saranno salvi e pronti per altri profitti con pullman ancora più grandi e tecnologici pronti a trasportare con tutti i comfort la carne da macello al massacro.
La politica, l’informazione di regime, il sistema globale e parassita finge di preoccuparsi per l’astensione, è il primo partito, finge di preoccuparsi del crollo di rappresentanza che vivono i partiti, temono che l’onda degli indignati e dei movimenti prenda il sopravvento.
Lo temo anch’io ma per ragioni opposte a quelle del sistema, gli astenuti, gli uomini qualunque che si indignano, ritenere che tutto è marcio e che tutte hanno la rogna è l’alimento migliore, il lievito, la ciliegia sulla torta che il sistema globale apprezza di più, che lo rende ancora più forte.
Una resistenza politica, organizzata, anche con ideali diversi,di partiti ed associazioni che si coagulano perchè ha capito che il problema vero è il capitalismo
e quindi prima si abbatte il capitalismo e poi ognuno porti avanti il proprio progetto e ci si confronti sul tipo di mondo che vorremo, fa paura, farebbe paura, perchè sarebbe l’unica in grado di cambiare il sistema.
E’ già successo con il fascismo, forze ideologicamente diverse hanno cercato l’unità di intenti, partigiani rossi, bianchi, laici e cattolici hanno fatto fronte comune e sconfitto il fascismo, ma non solo, ci hanno regalato la Costituzione più bella del mondo non ancora applicata integralmente.
Il nuovo fascismo è il capitalismo globale
e la soluzione per abbatterlo, per me ovviamente, e ripetere il percorso che i nostri padri hanno fatto con la Resistenza e quindi con più politica e partecipazione cercando i punti in comune che possano unirci e non puntare alla divisione, sentirsi migliori, più puliti, solo perchè non si è mai partecipato ed affidarsi al populismo qualunquista per cambiare le cose è un suicidio collettivo che dovremmo ragionevolmente rifiutare tutti, anche se abbiamo idee politiche diverse, a meno che dietro questa ribellione di massa contro la politica, i partiti, le istituzioni della repubblica non ci sia un progetto preciso con un preciso obiettivo, la morte dei partiti, della rappresentanza, della politica entro il 2045 e governare il mondo con l’unico vero vincitore, il capitalismo finanziario e parassita gestito on line su internet, dal web.
Tanto internet è in mano alle multinazionali, ancora una volta giocheremo a calcio nel cortile del carcere convinti di essere liberi.
Bisogna abbattere i muri del carcere (capitalismo finanziario e parassita) e giocare veramente da uomini liberi, non sarà una Class Action presentata al direttore del carcere a difendere i nostri diritti di esseri umani e non di sudditi o addetti a consumare quello che ci viene imposto.
Se il progetto dell’indignato, dell’ uomo qualunque che non è mai andato nel fango e quindi ha i pantaloni puliti, fosse l’anarchia avrebbe un senso, altrimenti è solo un poveretto in libera uscita dal capitalismo parassita.
Ad una certa ora, dopo qualche giorno, deve rientrare nei ranghi e partecipare all’appello.
Io non voglio nessun appello, ho già dato. Ma io sono minoranza e mi consolo con il fatto che il sapere, anche senza speranza, è da anteporre all’ignoranza che si nutre di illusioni e falsità.
Non vorrei che dal piduista con il flauto magico si finisse ai lavori forzati nei lager del capitalismo finanziario e parassita.
Qualunquismo non è partecipazione, è opportunismo.

Il grillismo prima di Grillo: l’Uomo Qualunque.



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