“Non c’è impiegato in Sicilia che non sia prostrato al cenno di un prepotente e che non abbia pensato a trarre profitto dal suo ufficio. Questa generale corruzione ha fatto ricorrere il popolo a rimedi oltremodo strani e pericolosi. Ci sono in molti paesi delle fratellanze, specie di sette che diconsi partiti, senza riunione, senz’altro legame che quello della dipendenza da un capo… Il popolo è venuto a convenzione coi rei. Come accadono furti escono dei mediatori… Molti alti magistrati coprono queste fratellanze…”
estratto da La storia della mafia di Leonardo Sciascia, Barion Editore.