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La storia di Alessandra Campanile, #IlMioMentore

Creato il 19 settembre 2012 da Franzrusso @franzrusso

Con la storia di Alessandra Campanile, una storia segnata da un evento tragico come il terremoto dell’Aquila del 2009 che si trasforma in un nuovo inizio. La paura del futuro, il dover ricominciare di nuovo Alessandra la supera rituffandosi nella sua Bari e nei suoi affetti. E oggi guarda al futuro con grande fiducia. Fino al 30 settembre è possibile Fino al 30 settembre è possibile donare due euro inviando un sms al numero 45507 o cinque euro dal telefono fisso per “Cambia la vita di un bambino” iniziativa di Mentoring Usa Italia Onlus

% name La storia di Alessandra Campanile, #IlMioMentoreCiao, mi chiamo Alessandra e ho 34 anni. Già grandicella, eppure posso affermare con certezza che sono nata il 6 aprile 2009 alle 3.32 quando l’Abruzzo è stato travolto dal terremoto. Vivevo a Teramo da quasi nove anni e, dopo la laurea in Comunicazione, avevo iniziato a lavorare per il mio stesso ateneo occupandomi – per mia gioia – di organizzazione eventi e promozione. Ormai speravo di ricevere la fatidica proposta per stabilizzarmi e poter radicarmi definitivamente nella città. Amavo tutto di Teramo ma la scossa delle 3.32 mi ha aprì gli occhi. Nelle ore successive al disastro, mi ritrovai sola in auto, in attesa che la situazione diventasse più tranquilla e lì capii che non avevo affetti con me, che lottavo per delle prospettive lavorative piuttosto deboli che, in fondo, non avevo nulla in mano. Poi, una serie di sfortunati eventi fece sì che la mia collaborazione terminasse nel peggiore dei modi. E così mi ritrovai a 32 anni senza prospettive: il lavoro di anni sfumato. Sola con un nuovo principio da scrivere.

Tornai nella mia città di origine, Bari, e dovetti ripartire da zero con una fiducia in me pressoché assente. Ma poi, un giorno, guardai mio padre. Ciò che vidi non era il papone che si era preso cura sempre di me. Piuttosto vidi un uomo che all’apice della sua carriera era stato costretto a un pre-pensionamento obbligatorio con un mutuo ancora sulle spalle. Ricordai le sue notti insonni e le sue lacrime silenziose dettate dalla paura di non saper come fare a provvedere a mia madre e a me. Era solo, completamente solo con le sue paure. Ma quando si svegliava ogni mattina, nonostante la notte agitata, sorrideva e mi diceva:

Dai, Sandrona, diamoci da fare! Ogni mattina, come la gazzella e il leone, dobbiamo correre e farci coraggio”.

Oggi lavoro per un ente di formazione di Bari, insegno tecniche di comunicazione e mi occupo di promozione. Sono felice, felice e felice. Prima di andare a lavoro, però, conduco un programma radiofonico sulle frequenze di una radio local, Controradio 97.3FM. Il programma si chiama “Diamoci da fare! Come avere un lavoro rimboccandosi le maniche”. L’obiettivo è aiutare i miei ascoltatori a trovare lavoro ma, soprattutto, ad avere un atteggiamento di ottimismo attivo. Se crediamo che ce la possiamo fare, ce la faremo. E ad insegnarcelo possono essere tutte le persone che ci circondano perché ci vuole coraggio a vivere la quotidianità e tutto ciò che ci riserva. Allora, diamoci da fare perché c’è del bello per chi non si arrende.

I neonati sono le fondamenta del domani. I bimbi sono destinati a cambiare il nostro mondo. Prendiamoli per mano e allontaniamoli dai contesti violenti e pericolosi. Allontaniamoli da esempi educativi sbagliati e negativi. Diventiamo il loro modello positivo insieme a Mentoring USA/Italia Onlus .

Invia un sms al 45507 e donerai 2 euro in favore piccoli adulti del futuro! 

 


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