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Buona sera Entucci belli come vi avevo promesso un paio di settimane fa eccomi qui a raccontarvi la storia di Arwen e Aragorn, iniziamo con Aragorn ...
Arador era il nonno del Re. Suo figlio Arathorn chiese in sposa Gilraen la Bella, figlia di Dfrhael, a sua volta discendente di Aranarth. Ma Dfrhael si oppose a questo matrimonio, perché Giiraen era giovane e ancora non aveva raggiunto l'età in cui le donne dei Dùnedain erano solite sposarsi. "Inoltre", egli diceva, "Arathorn è un uomo severo e maturo, e diventerà capitano prima di quanto non si pensi; eppure il cuore mi dice che avrà vita breve". Ma Ivorwen, sua moglie, anch'ella lungimirante, rispose: "A maggior ragione bisogna dunque far presto! I giorni si fanno bui prima della tempesta, e stanno per accadere grandi cose. Se questi due si sposano subito, può esservi speranza per la nostra gente, ma se tardano la speranza svanirà per sempre fino alla fine di quest'era". E avvenne che quando Arathorn e Giiraen erano sposati da appena un anno, Arador fu fatto prigioniero dai Vagabondi a nord di Gran Burrone e ucciso; e Arathorn divenne Capitano dei Dùnedain. L'anno seguente Giiraen gli diede un figlio, ed essi lo chiamarono Aragorn. Ma Aragorn aveva appena due anni quando Arathorn partì con i figli di Elrond per combattere gli Orchetti e venne ucciso da una freccia che gli trafisse un occhio; la sua vita fu quindi davvero breve per uno della sua razza, poiché aveva appena sessant'anni quando cadde. Allora Aragorn, essendo ora l'erede d'Isildur, venne accolto nella casa di Elrond insieme con la madre, ed Elrond gli fece da padre e giunse ad amarlo come un figlio. Allora lo chiamarono Estel, cioè "Speranza", e il suo vero nome e lignaggio furono tenuti segreti, come stabilito da Elrond; perché i Saggi sapevano che il Nemico cercava di scoprire l'erede d'Isildur, se ve n'era ancora uno sulla terra. Ma quando Estel aveva appena vent'anni, accadde che ritornò a Gran Burrone dopo grandi gesta in compagnia dei figli di Elrond; questi lo guardò e fu contento, poiché vide che egli era bello e nobile ed era divenuto presto maturo, pur dovendo diventare ancor più grande di corpo e di spirito. Quel giorno Elrond lo chiamò con il suo vero nome, e gli svelò la sua identità, consegnandogli i beni ereditar! della sua casata. "Ecco l'anello di Barahir", egli disse, "simbolo della nostra lontana parentela; ed ecco anche i frantumi di Narsil. Con essi potrai compiere grandi gesta, perché prevedo che la durata della tua vita sarà più lunga di quella degli Uomini, a meno che tu non soccomba sotto un male imprevisto o che tu fallisca la prova. Ma la prova sarà dura e lunga. Trattengo io lo Scettro di Annùminas, perché devi ancora meritartelo".
...Continua...
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