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La storia di Calisto Tanzi e il crac Parmalat

Creato il 23 ottobre 2010 da Mutuonews

calisto tanziCalisto Tanzi è un imprenditore italiano o forse è meglio dire che è stato un imprenditore, la sua vicenda professionale ha coinvolto moltissimi risparmiatori ed è stata al centro dell’attenzione per diversi anni come esempio di un’imprenditoria malata e pericolosa.

Tanzi è stato il patron della Parmalat, le sue capacità manageriali, la sua dedizione al lavoro e il successo negli anni della Parmalat l’hanno portato ad essere nominato Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica italiana e Cavaliere del lavoro.

Diplomato in ragioneria, interruppe gli studi alla morte del padre per sostituirlo nella gestione della piccola azienda di famiglia che commerciava in salumi e conserve.

Ma evidentemente il Tanzi aveva altri obiettivi e nel 1962 fondò la Parmalat spa, negli anni novanta dopo la quotazione in borsa l’azienda comincia ad espandersi ed entrano nell’area di influenza della Parmalat numerose società sparse in tutto il mondo tra cui il Parma calcio.

Nel 2003 comincia il declino di Tanzi con la dichiarazione di bancarotta a seguito del crac finanziario che coinvolse la Parmalat; il patron fu arrestato con l’accusa di aver creato un sistema perverso fatto di connivenze con il mondo politico e bancario e a tutto svantaggio dei risparmiatori che avevano investito in questa società non sapendo che per anni aveva accumulato debiti in quantità industriali senza che nessun organo di controllo, Consob e Banca d’Italia su tutte, se ne fosse accorto.

La vicenda giudiziaria di Tanzi è giunta al secondo grado di giudizio con una sentenza della Corte di appello del 26 maggio 2010 che lo condanna a 10 anni di reclusione per aggiotaggio; il processo per bancarotta è ancora in corso.

Si precisa che l’aggiotaggio è un reato disciplinato dall’articolo 501 del codice penale in base al quale “Chiunque, al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifizi atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, ovvero dei valori ammessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da euro 516 a 25.822″.

Per chi volesse approfondire la storia del crac Parmalat si rimanda a questo sito.

Ciò che preme sottolineare è il danno economico subito dia piccoli risparmiatori a seguito di questo crac finanziario; sul punto è dovuto intervenire il Ministero di Grazia e Giustizia che ha in parte garantito il credito vantato dagli obbligazionisti della Parmalat ottenendo dagli Stati Uniti lo svincolamento della somma di 2 milioni 98 mila 647 euro, occultati all’estero da uno degli imputati per il fallimento dell’azienda.

Inutile dire che Tanzi non è più Cavaliere in quanto la Presidenza della Repubblica gli ha revocato tutte le onorificenze perchè indegno.



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