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La storia di Hugo

Da Fiaba

Giovedì 07 Marzo 2013 17:04 Scritto da Anna Valentina Farina

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C’era una volta un uomo di nome Hugo che viveva in un grande paese pieno di ricchezze. Molte di queste ricchezze però si dileguavano a causa di uomini senza scrupoli. Per questo motivo gli abitanti di quel bellissimo paese diventavano sempre più poveri. Ma come facevano questi uomini cattivi a far sparire tutte le ricchezze dal paese di Hugo?

Eh, ragazzi miei! Usavano una corazza speciale dove era incisa una potentissima parola: EGOISMO.

Davanti al potere di quella corazza, gli occhi si chiudevano e le coscienze si addormentavano! Una vera tragedia!

Un bel giorno Hugo, stanco di vedere il suo popolo ridotto in miseria, pensò di costruire una corazza ancora più potente. Sapete come ci riuscì? La costruì con cura e poi vi incise tre parole: PANE, TETTO, DIRITTI!

Indossò la corazza e cominciò a guidare il suo paese. Commise anche degli errori, ma Hugo non era un eroe infallibile, bensì un uomo che voleva realizzare un sogno.

Un po’ alla volta le ricchezze tornarono al loro posto e si poterono costruire scuole, ospedali, università, si pagarono insegnanti, medici e ricercatori... e si restituirono i diritti a chi non li aveva più.

Mentre Hugo realizzava tutto questo, i capi degli altri paesi cominciarono a sentirsi un po’ in imbarazzo. Quel folle usava la ricchezza per il benessere di tutti e non per il lusso di pochi: ma stava scherzando? Chiamarono i loro scribacchini di corte e gli ordinarono di scrivere queste parole: “Hugo è un crudele dittatore”, poi fecero circolare la voce…

Molti ci cascarono, ma erano persone accecate dell’egoismo.

Altri non vollero crederci: erano quelli che guardavano lontano.

Un brutto giorno Hugo morì, ma prima di andarsene lasciò la potentissima corazza al suo popolo e ai suoi amici.

Pare che sia nata una leggenda: quando la corazza di Hugo si contrappone a quella dell’egoismo, lui torna per lavorare ancora al suo sogno…

In memoria di Hugo Rafael Chávez Frías

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N.d.R. "Ti racconto una fiaba" sostiene da sempre, per dirla come Calvino, che "le fiabe sono contenitori di realtà", per questo abbiamo scelto di pubblicare questa fiaba proposta da Anna, senza pretesa alcuna di completezza o di verità storica assoluta, ma come spunto di riflessione per grandi e piccini. Il mondo che ci circonda è ricco di storie ed usare le metafore delle fiabe per raccontarle può essere una via per aiutarci a comprendere le sfumature.


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