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“La storia di Marco” di Giampaolo Bellucci

Creato il 07 novembre 2013 da Vivianap @vpicchiarelli

la-storia-di-marco-copertinaSiamo nella periferia Ternana, in pieni anni ‘80. Alcuni ragazzi uccidono il tempo dividendosi tra musica, alcol e droga… a tutti serve un riparo per non soccombere all’assordante rumore di quegli anni di eccessi, e Marco, Simone e Sergio fanno del loro meglio per resistere. Nonostante si tratti di lidi pericolosi, riescono a mantenere un miracoloso equilibrio, e il motivo risiede essenzialmente nella loro unità, cementata da un’amicizia che affonda le radici nelle infanzie comuni.

Una storia cruda, dalle tinte oscure, narrata al ritmo dei bassi ossessivi di Cure, Joy Division e Bahuaus.

In questo romanzo breve, Giampaolo Bellucci ci regala uno spaccato della piccola provincia italiana degli anni ’80, quando tutto sembrava semplice e immediato, quando l’ubriacatura dei soldi facili e dello sballo a tutti i costi era quasi uno status symbol, come se l’eccesso rappresentasse la cifra distintiva della gente “giusta”. Anche Marco entra nel vortice di quel surrogato di mondo annebbiato dalla droga e ne attraversa tutti i gironi, fino a un istante prima del baratro, quando la morte per overdose della donna amata sembra scuoterlo dal profondo spingendolo verso un repentino quanto radicale cambiamento di rotta. E per qualche tempo sembra proprio che il nero da cui era faticosamente uscito rappresenti ormai solo un’ombra indistinta. Il destino, però, non esita a farci scontare fino all’ultimo ogni nostra scelta, ogni nostro errore. Anche per Marco sarà così.

Come sempre, la prosa di Giampaolo sa essere tagliente, diretta, essenziale, persino cruda, seppur talvolta mitigata da scelte lessicali che tradiscono l’animo inquieto e sensibile che emerge con prepotenza in ogni suo lavoro. Sembra quasi che Giampaolo non possa esimersi dal descrivere spaccati inquietanti della realtà, come aveva già fatto in “L’ultimo appuntamento”,  senza demonizzare del tutto, però, fatti e persone, come a volerci ricordare che il buio è solo uno dei volti della luce.


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