Chi era Osama Bin Laden e qual era la sua storia? Cercheremo di creare un profilo e scrivere alcuni aspetti della sua storia.
La mamma di Osama era una concubina ripudiata e siriana alauita , appartenente ad una setta detestata o disprezzata dai sunniti integralisti. Il padre Mohammed era analfabeta , ma un genio. Uomo di grande simpatia e gentilissimo : un muratore immigrato in Arabia Saudita , arrivato a Gedda , con quattro stracci dallo Yemen , e diventato plurimiliardario e amico dei Sauditi , e padre di 54 figli avuti da 20 mogli diverse.
Osama ha finito per essere il nemico mortale dei re sauditi , per i quali il padre costruiva palazzi , autostrade , moschee, e persino aerei per monarchi e principi. I Bin Laden hanno fatto affari anche con Bush , che con Osama, dopo l11 settembre, non ha potuto essere indulgente , ma non è neppure riuscito ad acciuffarlo.
Osama è stato il criminale più ricercato della Terra, che ha violato l’invulnerabilità ella superpotenza americana , ha provocato due guerre e ha beffato per più di 10 anni gli eserciti e agli agenti segreti lanciati al suo inseguimento.
Nel 2001 ci fu un operazione titanica contro questo criminale. A Tora Bora , sull’Indo Kuch , in Afghanistan , i B52 sganciavano tonnellate di esplosivo sulle montagne innevate nella speranza di colpire Osama, nascosto in un tunnel, sotto migliaia di metri di roccia. Le bombe sicuramente non venivano neanche sentite da il capo di Al Qaeda e i suoi uomini.
Ora sembra che si sia voluto cancellare il suo cadavere , nel timore che possa essere fonte di ulteriori calamità. Pare l’abbiano gettato in mare , dopo averne provato l’identità attraverso il DNA , forse perché una tomba in terra ferma potrebbe attirare pellegrini. Diventerebbe santuario.
In realtà quello successo ad Abbot Abad ( a 80 Km da Islamabad) è la seconda morte di Osama. Quella naturale. Mentre le altre morti erano avvenute nelle piazze africane , dove Al Qaeda era stata ignorata. Nessuno l’ha esaltata. 3a primavera araba è esplosa per voglia di democrazia. Non dal fanatismo islamico e ancor meno dalla voglia di un califfato tanto omaggiato da Osama Bin Laden.
Al Qaeda è stata ignorata dai giovani egiziani , tunisini , siriani o libici. Per loro non era una scelta. E’ fuori dal tempo, anche se i suoi seguaci sono ancora capaci di colpire. Prima degli americani , Bin Laden è stato ucciso simbolicamente dalla gente di piazza Tahrir e di avenue Burghiba.
Robert Fisk che ha incontrato spesso Osama ( The Great war for Civilisation il suo libro) ha scoperto un personaggio timido, che distoglieva spesso lo sguardo dall’interlocutore. Aveva vissuto una vita agiata. Mohammed, suo padre, nonostante i suoi 54 figli , aveva cura di lui. Lo portava nel deserto , gli insegnava ad affrontare le fatiche fisiche ed assumersi responsabilità nella grande azienda.
Osama è stato viziato sin da adolescente dalla mamma , e dal padre procurato da Mohammed dopo che fu ripudiata. Osama non aveva nessun motivo per le famosi azioni per cui è famoso. Come tutti i suoi fratelli poteva vivere di rendita. E’ invece è diventato un uomo comune , senza vizi e qualità evidenti , ma sempre più intollerante. A 17 anni sposa la prima moglie, allora quattordicenne , Najwa Ghanem. Da Najwa, una cugina, ha avuto 11 figli . E con lei ha vissuto in un semplice appartamento , con la madre e il patrigno , mentre poteva comperarsi un palazzo. Osama era parsimonioso. Era ricco, ma non frequentava i ricchi.
Era noto per la sua religiosità. Era casa e moschea , solo le partite di pallone lo distraevano da questa vita. A scuola i rapporti con professori appartenenti ai Fratelli Musulmani , più tardi considerati moderati, lo spingerà ad accentuare l’austerità e l’ascetismo.
Quando nel 1979 i sovietici invasero l’Afghanistan , le autorità saudite chiesero al giovane Bin Laden di aiutare la Cia nella lotta contro i soldati infedeli che occupano una terra musulmana. E’ ricco e onesto, quindi la persona migliore per raccogliere soldi per guerriglieri arabi , accordi per combattere contro i mujaheddin afghani.
A Peshawar incontra un predicatore palestinese che lo plasmerà per come lo conosciamo. Si chiama Azzam e come Bin Laden è un sostenitore della guerriglia afghana contro i sovietici. Insieme crearono il Maktab el-Khidemat (Ufficio di servizi) a University Town , un sobborgo di Peshawar , dedicata un ottocentesco modernizzatore dell’Islam. In quell’angolo del mondo Osama e Azzam promuovono, raccolgono aiuti destinati ai combattenti arabi , tra i quali anche i salafisti , gli integralisti più intransigenti.
Osama diventò famoso nel 1986 quando in Arabia Saudita raccontò di una sua peripezia combattiva. A Jaji, accampamento di mujaheddin delle frontiere pakistane , ha resistito per 40 giorni a forze sovietiche e afghane dotate di carri armati , aerei e paracadutisti. Bin Laden dà toni religiosi alla sua avventura. “In quanto musulmani pensiamo che la morte ci porti in Cielo. Prima di una battaglia, Dio ci manda la seqina, la serenità. Un giorno ero a trenta metri dai russi che cercavano di catturarmi . Ero sotto i bombardamenti ma il mio cuore era tranquillo che mi sono addormentato”. Il racconto epico è ripreso con risalto nei giornali sauditi, così diventa un personaggio popolare e adulato.
Osama viene ricevuto dalla famiglia reale come un eroe nazionale. Osama non conosce teologia , ma è questo che lo contraddistingue e lo fa amare : parla un arabo semplice , elegante, classico , condito di versetti del Corano. Nel frattempo si separa da Azzam e fonda Al Qaeda , in arabo “la Base”. Nel 1989 rientra in Afghanistan da vincente, infatti i russi si erano ritirati . Da quel momento incomincia ad occuparsi dello Yemen , la terra dei suoi antenati, e auspica la riunificazione. Il primo dissapore con la Famiglia reale.
Se la prende con Saddam Hussein “il miscredente “ , come lo chiama lui, solo perché è in guerra con l’Iran di Khomeini da otto anni. E quando nell’agosto 1990 Saddam invade il Kuwait e minaccia l’Arabia Saudita, Osama propone al principe Sultan , ministro della Difesa , di mobilitare al – Qaeda , di raccogliere 100000 volontari e di marciare verso Baghdad. Ma i principi del regno preferiscono gli americani. E lui denuncia il sacrilegio di truppe infedeli sulla terra dove sorgono Medina e La Mecca.
L’ex capo dei servizi segreti di Ryad, il principe Turki, sottolinea il cambiamento di Osama Bin Laden. Il giovane moderato era diventato un rivoluzionario. Era pronto a sacrificare vite umane per la sua causa e sicuro si poter comandare un’armata , con le insegne di Al Qaeda.
Dopo un soggiorno in Afghanistan , dove tenta invano di riconciare varie fazioni della resistenza, arriva in Sudan dove una giunta islamica ha preso il potere , e al servizio della quale egli si mette a collaborare. In quegli anni Mubarak , grande alleato degli americani e repressore dei movimenti islamici , subisce un attentato mentre era in Sudan. E l’attentato risulterà finanziato da Osama. A Ryad gli tolgono la nazionalità saudita , questo perché non si accettano critiche all’autorità del regno.
Il Capo di Al Qaeda è convinto che l’egemonia delle superpotenze stia per finire, guardi la Russia ritirata dall’Afghanistan. Gli Stati Uniti diventano l’obiettivo dei jihadisti. Il Sudan , grazie agli americani, lo caccia dal paese portando all’ormai inesorabile conversione al terrorismo di Osama. Bin Laden torna in Afghanistan dove incontra Al Zawahiri , medico egiziano che in patria animava la jihad islamica. Avvengono i due attentati alle ambasciate americane di Tanzania e Kenya. Nell’ottobre 2000 un motoscafo imbottito di esplosivo cerca di far esplodere una nave americana nel porto di Aden. Durante il 2001 , Osama coltiva rapporti con il mullah Omar , in Afghanistan.
Osama esercita un influenza sempre più forte sul mullah Omar, che convince tra l’altro a esercitare i due Buddha per obbedire alla disciplina iconoclasta dei puritani sauditi. Poi arriva l’11 settembre e la scoperta dell’invulnerabilità americana.
COMMENTI (1)
Inviato il 06 ottobre a 18:57
Nella foto con Brezinski non c'è Osama bin Laden, ma un altro militare pakistano. Veda l'analisi di 911myth. Saluti