Un rigoroso bianco e nero e attenzione ai segni del passato senza tralasciare le tracce del presente. E la scelta di non ritrarre persone
di Gaetano Vallini
«Nei miei lavori non c’è mai una volontà astratta di perseguire l’obiettivo della bellezza delle fotografie in sé ma c’è la voglia di trasmettere le emozioni che percepisco quando mi abbandono all’osservazione dei luoghi, delle persone o delle cose. E mai come in questo caso sono riuscito a infondere nelle fotografie raccolte in questo volume le emozioni fortissime che mi hanno trasmesso i luoghi magici incastonati nelle mura della cittadella di Suor Orsola, un insieme di tesori raccolto in oltre quattrocento anni di storia che si presenta oggi in una maniera così armonica da sembrare il frutto di un disegno architettonico ed artistico così preciso che nessuno avrebbe potuto progettare meglio». Sono le parole con le quali il fotografo Mimmo Jodice spiega il suo ultimo lavoro, raccolto nel pregevole libro Le Savoir sur la falaise. Luoghi e storie dell’Università Suor Orsola Benincasa (Milano, Mondadori-Electa, 2013, pagine 158, euro 49). L’opera racconta, con le oltre settanta immagini del maestro e con i contributi di diversi studiosi, l’evoluzione di uno dei grandi patrimoni artistici, paesaggistici e culturali della città di Napoli. Dedicata alle scienze umane, l’università sorge alle pendici del colle di Sant’Elmo in una cittadella monastica nata agli inizi del Seicento per volontà di Orsola Benincasa, fondatrice delle romite e delle oblate dell’Immacolata Concezione, oggi conosciute come suore teatine. In epoca postunitaria Adelaide Pignatelli e Antonietta Pagliara trasformarono il complesso in un luogo in cui sperimentare un progetto pedagogico d’avanguardia per l’educazione femminile ed ebbe come prima struttura didattica un’opera pia a carattere laicale, una scuola pubblica inaugurata il 10 luglio 1864 con appena 32 studentesse. Nel tempo l’istituzione ha visto via via aumentare la propria offerta formativa nei settori della pedagogia, dei beni culturali e della comunicazione con le facoltà di lettere, scienze della formazione e giurisprudenza, oltre che con numerosi corsi di alta formazione post-laurea.
(©L'Osservatore Romano – 5 febbraio 2014)



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